L'Opinione: «Raitre appaltata a Repubblica»

L'Opinione: «Raitre appaltata a Repubblica» Per il settimanale liberale «c'è una perfetta sinergia» L'Opinione: «Raitre appaltata a Repubblica» ROMA. «Tra la terza rete della Rai e i giornali del gruppo Caracciolo-De Benedetti si è creata una sinergia perfetta». Lo afferma «L'Opinione» in un articolo che verrà pubblicato nel prossimo numero e di cui è stato anticipato il testo. «Poco da dire su Caracciolo, De Benedetti e Scalfari - sostiene il settimanale del pli - che hanno scoperto di poter contare gratuitamente su una rete televisiva nazionale. E ne approfittano nella migliore tradizione di quella imprenditoria assistita di cui sono gli alfieri. Molto da dire, invece, sugli altri, dai dirigenti Rai ai membri della Commissione di vigilanza fino allo stesso ministro delle Poste. La terza rete è stata di fatto privatizzata. Gratis». Secondo il settimanale, «il danno emergente è l'oltre un miliardo e duecento milioni di lire che la terza rete spende ogni anno per i giornalisti del gruppo (Barbato, 600 milioni; Augias, 400 milioni; Galimberti, 120 milioni; Fuccillo, 80 milioni; Palombelli, 40 milioni)». «A questa cifra - prosegue "L'Opinione" bisogna aggiungere i moltissimi gettoni di presenza, 500 mila lire l'uno, che vengono dati a tutti quelli (Miriam Mafai, Sandra Bonsanti, Mario Pirani) che partecipano a programmi e telegiornali». «"L'Opinione" dice assolutamente il falso su cifre e dati», ha replicato il direttore del Tg3, Alessandro Curzi. Per Paolo Garimberti, caporedattore agli esteri di Repubblica, ciò che afferma «L'Opinione» è «totalmente falso». «Sono in grado di dimostrarlo. Con la Rai - ha detto - ho un accordo in base al quale vengo retribuito con 600 mila lire lorde a prestazione. L'accordo prevede inoltre che non posso superare le 30 prestazioni l'anno». E Mino Fuccillo: «La mia retribuzione è di 18 milioni lordi l'anno». [Ansa]

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