In «pellegrinaggio» da Di Pietro

In «pellegrinaggio» da Pi Pietro I GIUDICI E LA GENTE In «pellegrinaggio» da Pi Pietro Una donna: ho parlato a Colombo, morirò contenta A; MILANO RRIVA in treno da Santa Margherita Ligure la signora Maria. Cappotto beige, borsetta, capelli bianchi, si aggira per il corridoio della procura di Tangentopoli. Vede la porta, si siede. E aspetta. «Voglio solo stringergli la mano, sono venuta apposta», dice indicando l'ufficio del giudice Colombo. Aspetta, la signora Maria, aspetta che il magistrato finisca l'interrogatorio. L'ennesimo. Quanti dal 17 febbraio di un anno fa? Appare Colombo. Si fa avanti, la signora Maria. Sorride, tende il braccio. E dice: «Coraggio, lei è un piccolo grande uomo». Stringe la mano Gherardo Colombo, maniche di camicia, pausa d'interrogatorio. Oggi la stretta di mano; negli ultimi dodici mesi telegrammi, fax, lettere, telefonate biocca- te dai centralini. Felicitazioni da Marsala, incoraggiamenti da Bolzano, sostegno da Prosinone. Soddisfatta la signora Maria? Sorride ancora, e poi esagera: «Adesso posso anche morire tranquilla. Se lo sapessero i miei figli che sono venuta fino a Milano...». No, un cruccio ce l'ha la signora Maria. E lo dice ad alta voce: «Mi spiace solo di non vedere Di Pietro, ma quello è un pezzo grosso. Anzi, no. Sono tutti uguali». Chiuso nel suo ufficio bunker Antonio Di Pietro interroga. Davanti al verbale c'è Gianstefano Frigerio, ex segre¬ tario regionale de, ex detenuto di «Mani pulite», «ex» tutto da quando ha confessato. «Anch'io sto scrivendo un libro», dice Frigerio. E aggiunge: «Un libro sull'Italia andata in malora». Fotografi, cameramen, giornalisti, avvocati, imputati, carabinieri, impiegati, c'è di tutto, come tutti i giorni, al quarto piano del palazzo di giustizia. Ma il 17 febbraio, un anno dopo Mario Chiesa, è un giorno speciale. Un anno fa non c'erano «mariuoli», Matteo Carriera andava regolarmente al ristorante come sognava, Severino Citaristi non era mai stato in prima pagina, Bettino Craxi era segretario, Piero Borghini sindaco, Antonio Di Pietro nessuno. E adesso c'è un'intera classe di liceo, professore al seguito, che varca la porta della stanza 253. Dove sta Di Pietro. Un incontro preparato da chissà quanto. Scattano i fotografi quando passa Di Pietro. E c'è chi attende di fissare in una foto il volto del pm Gemma Gualdi, ultimo acquisto del pool «Mani pulite». «Grazie no, ho da fare», dice lei dopo due ore. Luca Magni, imprenditore, passerà alla storia per essere quello che ha dato i sette milioni «avvelenati» a Mario Chiesa. Fa il politico Magni adesso, consigliere msi a Monza. Ma non demorde: «Il 3 marzo parteciperò alla gara d'appalto per le pulizie della casa di cura Frisia di Merate. La stessa per cui ho portato quei sette milioni a Chiesa». Dice ancora, Magni: «E' da allora che non riesco ad avere un nuovo cliente», [f. poi.] Folla in piazza Duomo a Milano con migliaia di palloncini con scrìtte di gratitudine per Di Pietro

Luoghi citati: Bolzano, Italia, Marsala, Merate, Milano, Monza, Pi Pietro, Santa Margherita Ligure