Discarica fuorilegge? di Marco Accossato

Vinovo, s'indaga sul maxi impianto che produrrà biogas Vinovo, s'indaga sul maxi impianto che produrrà biogas Discarica fuorilegge? L'area individuata sarebbe troppo vicina alle acque del Chisola Proteste da Piobesi e Candiolo: «Non vogliamo questa pattumiera» I carabinieri della compagnia di Moncalieri indagano su presunti illeciti nella realizzazione della mega discarica che il Consorzio Torino-Sud ha iniziato a costruire in regione La Motta a Vinovo, al confine con gli abitati di Piobesi e Candiolo. Un impianto in grado di smaltire 60 tonnellate al giorno di immodizie da cui viene ricavato il biogas. Nel mirino degli inquirenti vi sarebbe la vecchia amministrazione comunale di Vinovo che ha concesso l'autorizzazione ai lavori «su un'area la cui struttura geo-morfologica è assolutamente inadatta» secondo quanto sostengono alcuni esposti inviati alla Procura. La discarica sorgerà infatti nelle vicinanze del torrente Chisola su una superficie di 50 mila metri quadrati: «Mescolandosi all'acqua del terreno sostengono gli abitanti - i liquami rischiano di estendersi a macchia d'olio ai campi vicini con danni facilmente immaginabili». L'indagine è partita dopo le ripetute manifestazioni di protesta dei cittadini di Vinovo, sostenuti dall'attuale sindaco Silvio Anghilante: «In base a quale criterio è stato scelto questo sito quando ne erano stati individuati altri due a Candiolo e Nichelino?» si chiedono in città. Un interrogativo chiave, secondo i carabinieri. La risposta sarebbe in un voluminoso fascicolo già inviato in Procura. Aggiunge Anghilante: «Le prime ipotesi per la nascita dell'impianto di smaltimento dei rifiuti risalgono al 1987, quando il Consiglio comunale non rifiutò a priori il progetto della discarica, riservandosi tuttavia di concordare la sua localizzazione insieme al consorzio Torino-Sud: per diversi anni non si è più saputo nulla, finché im¬ provvisamente, ci siamo trovati le ruspe in casa». Quello che'secondo i disegni dell'ingegner Francesco Melidoro si prospetta come un sistema rivoluzionario in grado di produrre energia dal trattamento chimico dei rifiuti, rischia invece di rivelarsi ima vera e propria speculazione. Motivo? «Gran parte del terreno su cui sta sorgendo la discarica confermano in municipio a Vinovo - apparteneva a una famiglia del luogo che venne improvvisamente riconosciuta dal Comune come coltivatrice diretta. Un riconoscimento che significò per il terreno di loro proprietà dallo scorso valore edilizio o agricolo il non esproprio come previsto, ma la vendita per oltre 100 milioni». Secondo recenti verifiche in Comune, quella stessa area sarebbe stata destinata a discarica già nell'89, quando l'impianto in quella zona era solo - almeno sulla carta - un'ipotesi da concordare con gli amministratori dell'epoca. Intanto gli abitanti di Vinovo, Candiolo e Piobesi hanno annunciato manifestazioni di protesta contro la discarica: «Non vogliamo che questa zona diventi la pattumiera della periferia sud di Torino». Marco Accossato

Persone citate: Anghilante, Francesco Melidoro, La Motta, Silvio Anghilante