Fontana gioca d'anticipo

Un disegno di legge per trasformare il dicastero dell'Agricoltura ed evitare il referendum Un disegno di legge per trasformare il dicastero dell'Agricoltura ed evitare il referendum Fontana gioca d'anticipo Nasce il ministero dell'agroalimentare ROMA. E' morto il ministero, viva il ministero. Gianni Fontana venerdì presenterà al Consiglio dei ministri un disegno legge con cui si abolisce il ministero dell'Agricoltura e Foreste, dalle cui ceneri rinascerà immediatamente il «ministero per le Politiche alimentari, agricole e forestali». Fontana si propone così di attuare quella riconversione del dicastero che molti si augurano da tempo, cioè la nascita di un organismo al massimo livello che coordini l'agroalimentare italiano. Con questa mossa inoltre Fontana ha «dribblato» il referendum sullo scioglimento del ministero. In sei articoli il disegno di legge rivoluziona dunque la gestione della politica agricola nazionale. Alle Regioni saranno assegnati l'erogazione di aiuti per situazioni di crisi o calamità naturali, i contro1 li siili 'applicazione dei regolamenti comunitari, i finanziamenti a tasso agevolato per le aziende, i sostegni alle cooperative e alle associazioni dei produttori, lo sviluppo della meccanizzazione, gli interventi di bonifica, la prevenzione degli incendi boschivi. Al nuovo ministero rimarranno invece le funzioni di coordinamento della presenza italiana negli organismi Cee e internazionali. Ma soprattutto vengono conservate le competenze sugli interventi sul mercato agricolo, cioè l'erogazione degli aiuti comunitari finora gestiti dall'Alma, che verrà trasformata in una spa controllata dallo stesso ministero. Al ministero delle Politiche alimen- tari, agricole e forestali verranno inoltre trasferite le competenze in materia veterinaria (ora del ministero della Sanità), quelle su acquacoltura e pesca marittima (Marina mercantile) e quelle agroalimentari (ministero dell'Industria). In attesa di presentare al Governo la sua «rivoluzione verde» Fontana ha sottolineato la necessità di una nuova legge poliennale di spesa, adeguatamente finanziata, che possa dare le coordinate per i prossimi anni al settore. Se ne è parlato in un incontro che il ministro dell'Agricoltura ha avuto con il presidente della Repubblica Scalfaro, e a cui hanno preso parte il presidente del Consiglio, Amato, ed il ministro Barucci. Al vertice era presente anche il presidente della Confagricoltura, Giuseppe Gioia, unico fra i leader delle grandi organizzazioni agricole. Il fatto avrebbe innescato un piccolo «incidente diplomatico», poiché i presidenti di Coldiretti e Cia, Lobianco e Avolio, si sarebbero risentiti di non essere stati convocati al Quirinale. Ma le due organizzazioni non confermano ufficialmente alcun atteggiamento polemico. [v. cor.] Il ministro Fontana

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