Quarant'anni fra i bambini saggi di Oreste Del Buono

Quarant'anni fra i bambini saggi RISPONDE O.d.B. Quarant'anni fra i bambini saggi Caro OdB, in riferimento alla sua rubrica del 5 febbraio, smentisco seccamente che io abbia affermato di essere stato direttore didattico per 40 anni. Ha inteso forse ridicolizzarmi o, addirittura, farmi imputare di falso, di millanterìa? Se ben ricordo ho detto che sono stato «per un quarantennio accanto ai bambini nella scuola, prima come insegnante e poi come direttore didattico». Desidererei, se possibile, che rettificasse, ritengo di averne diritto. Circa la presupposta (da lei) mia ignoranza in psicologia infantile, penso non valga la pena sprecare parole... Dott. Giulio Lunardi, Torino GENTILE dottor Lunardi, certo che è possibile rettificare, anche se forse, non ne avrebbe diritto. Per fortuna, conservo sempre gli originali delle lettere a cui rispondo e ho qui, davanti a me, la sua lettera del 22 gennaio. Posso mandargliene una fotocopia, se lo desidera. Lei vi scrive a proposito dei bambini: «Lo posso testimoniare, essendo stato per un quarantennio accanto a loro, nella scuola». Stop. Nulla del resto. In compenso, alla fine della lettera sotto la sua firma, scrive «direttore didattico a riposo». Quindi non c'è stata alcuna intenzione di ridicolizzarla né, tanto meno di farla imputare di falso o millanteria. Come, già che ci siamo, non ho affatto presunto una sua ignoranza in psicologia infantile. Ho precisato, invece, che non potevo di- Quarafra i basa nt'anni mbini ggi scutere con lei data la sua esperienza quarantennale. E non ho proposto teorie né confutazioni a quanto da lei affermato. Ho solo detto che ricordavo anche bambini diversi da quelli saggi e addirittura moralisti nei rapporti con gli animali che ricordava lei, senza per questo mettere in dubbio la sua esperienza e la sua dottrina. Evidentemente, le mie conoscenze d'infanzia non sono state felici. Tutto qui. Nella conclusione della sua lettera lei dice: «Penso non valga la pena di sprecare delle parole: chi mi ha conosciuto - nella scuola - prima come insegnante e poi come direttore didattico, non può non considerare tale sua presunzione unpreconcetto temerario, falsato giudizio, addirittura al limite della calunnia. Vorrà scusarmi, caro OdB, questa breve e parzialissima, replica. Comunque resto in attesa d'una sua doverosa rettifica». Le ho già detto, gentile dottor Lunardi, che nella sua lettera precedente mancava la precisazione «prima come insegnante e poi», ma pubblico volentieri la sua rettifica a se stesso. Rettifica è un termine non esatto in questo caso. Sarebbe meglio dire: supplemento d'informazione. Ma non posso ugualmente rettificare i miei ricordi. Oreste del Buono

Persone citate: Giulio Lunardi, Lunardi

Luoghi citati: Torino