«Stragi del sabato? Colpa dei genitori»

L'associazione di padri e madri si autoaccusa: basta regalare bolidi appena compiuti i 18 anni L'associazione di padri e madri si autoaccusa: basta regalare bolidi appena compiuti i 18 anni «Stragi del saboto? Colpa dei genitori» Le Mamme Antirock: «Assurdo, fumo e alcol sono i veri nemici» Il rallysta Biasion: «Purtroppo si uccidono anche sulle utilitarie» ROMA. «La causa principale dell'ecatombe di giovani sulle strade del sabato sera ricade soprattutto sui genitori che mettono nelle mani dei figli potentissime armi, estremamente pericolose per sé e gli altri. E' assurdo premiare il compimento dei 18 anni o il conseguimento della licenza con il regalo di potenti macchine e moto, di difficile controllo anche per i grandi». Firmato Luciano Sgobino, presidente dell'Associazione italiana genitori (Age). La nota, e le accuse a padri e madri di famiglia non sono finite qui, viene il giorno dopo l'ennesima «strage del sabato sera», che registra un altro bilancio da record: trenta morti sulle strade del rientro dalle discoteche. «Se continuiamo in questa maniera - rincara l'Age - facciamo un duplice danno dalle conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: da una parte si tende ad amplificare, distorcendolo, il concetto di sfrenato consumismo, con conseguente abolizione del senso del valore del denaro e dall'altro i ragazzi rimangono psicologicamente intrappolati dal mezzo che sembra centuplicare forza e velocità, soprattutto quando si muovono in gruppo».^ Dunque, cari genitori, è anche colpa vostra. «Ma non diciamo sciocchezze - replica da Forlì Maria Belli, presidente del Comitato "Mamme antirock" - mi sembra una posizione esagerata. Io sono contraria ad affidare l'auto a chi ha appena conseguito la patente, e come organizzazione ci siamo battuti per inasprire le norme del nuovo Codice. Dare l'auto ai diciottenni è una concausa delle stragi del sabato, ma non la principale. E' limitativo accusare i genitori, e forse anche troppo comodo. No, ci vogliono più controlli su uso di alcol e fumo, sui rumori, sulla manutenzione delle strade. Altro che colpa dei genitori...». E mentre si attende la riunione della decima commissione della Camera (si riunisce oggi pomeriggio) che dovrebbe decidere sugli orari di chiusura dei locali notturni, la polemica divampa. E l'Age finisce sul banco degli accusati. «Ma perché i genitori devono dire queste cose sui genitori?» si chiede ad esempio Sandra Milo: «E' una sciocchezza il loro comunicato. Ma dove vivono? Dobbiamo fermare il mondo? Fuggire dal nostro tempo? Impedire che si costruiscano certe auto? No, non ha senso. Nostro dovere è educare i ragazzi, renderli più responsabili. E su questo, ammetto, siamo molto carenti. Perché spesso rifiliamo le paternali ai nostri figli non ricor- dando che siamo stati ragazzi anche noi, e i pistolotti non servivano allora come sono inutili adesso. Bisogna parlare con un linguaggio nuovo ai nostro figli». Dello stesso avviso anche Miki Biasion, campione del mondo di Rally nell'88 e nell'89, che ora ha una concessionaria di auto ad Udine. Proprio in questi giorni sta per uscire un suo libro che insegna ai giovani i trucchi del mestiere... «Ma si parla soprattutto di sicurezza - dice - perché è vero che la velocità è il princi¬ pale fra i problemi per i ragazzi che guidano da poco. La cilindrata dell'auto, però, mi pare di alcun valore. Lo dicono i numeri: quante volte, nelle stragi del sabato sera, sono coinvolte delle Ferrari? Mai. E invece finiscono accartocciate le piccole utilitarie. E allora le accuse dell'Age perdono ogni fondamento». Denuncia che in parte, però, raccoglie Cesare Fiorio, tre figli e molta passione per le grandi velocità: «Purtroppo io vedo tanti ragazzini al volante di auto che corrono parecchio. Eppure in questo Paese ci sono le leggi che vietano a chi ha appena preso la patente di guidarle. Allora basterebbe farle rispettare. Comunque andiamo piano con le accuse ai genitori, perché i ragazzi il sabato sera si ammazzano soprattutto sulle piccole auto, non sui bolidi. E allora forse la nostra principale colpa sta nel fatto di non essere in grado di recepire una nuova cultura motoristica famigliare». Che invece dice di aver appreso e tradotto in fatti lo scrittore Nantas Salvalaggio (tre figli): «Credo che il problema non sia tanto regalare l'auto al figlio diciottenne. Bisognerebbe educare i ragazzi in un modo diverso. Viaggiando ho imparato molte cose: in Inghilterra, ad esempio, il motorino si può portare solo a 16 anni. E mio figlio, pur vivendo in Italia, l'ha avuto solo a quell'età. Nonostante mi odiasse all'epoca. Quanto all'auto, se l'è comprata a 19 anni, dopo aver lavorato per due stagioni durante gli studi. E si guardava bene dal rischiare | incidenti, perché sapeva quanto gli sarebbe costato acquistarne una nuova...». Flavio Corazza Ma Fiorio: perché la polizia non controlla i ragazzini? Salvalaggio: siamo impreparati jj Maria Belli (Mamme Antirock) e a fianco Nantas Salvataggio: divisi sulle cause delle «stragi del sabato sera»

Luoghi citati: Forlì, Inghilterra, Italia, Roma, Udine