La «polizia bruna» ultimo scandalo a Berlino di Emanuele Novazio

La «polizia bruna», ultimo scandalo a Berlino GERMANIA Indagine choc sui 2500 uomini del «Corpo volontari»: ci sono anche stupratori e trafficanti d'armi La «polizia bruna», ultimo scandalo a Berlino Neonazisti tra gli addetti alla protezione di profughi e ebrei BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Fra i suoi compiti ci sono anche la protezione degli «Asylanten» e delle istituzioni ebraiche, ma il «Corpo dei poliziotti volontari» di Berlino, nasconde al suo interno decine di neonazisti e criminali. Una prima indagine compiuta su duecento agenti ha rivelato che 89 sono sospettati o sono già stati condannati per una serie di crimini, violenze sessuali, abuso di minori, violenze aggravate, saluto hitleriano in pubblico. Sedici agenti, è stato provato, appartengono inoltre a gruppuscoli dell'estrema destra, e altri cinque - tre dei quali legati al «Fap», il «Partito liberal-operaio» di ispirazione nazista - sono implicati in un traffico d'armi. Altri avrebbero partecipato a esercitazioni paramilitari sui monti della Harz, insieme con estremisti di destra. E un porta¬ voce del «Partito nazional-democratico tedesco», l'«Npd», ha dichiarato ieri al quotidiano «Berliner Zeitung» che alcuni militanti del movimento neonazista erano stati infiltrati fra i «volontari» per familiarizzarsi con il metodo di lavoro della polizia. «Uno schiaffo per ebrei e profughi», ha commentato il sindacato della polizia. «Un risultato spaventoso», secondo il responsabile degli Interni al Senato di Berlino Dieter Heckelmann. «Sarebbe tremendo se davvero avessimo dato la possibiltà a degli estremisti di destra di preparare qualche attentato stando con noi», ha dichiarato il responsabile dell'unità, Klaus Karau. Il governo della città ha deciso un controllo straordinario di tutti gli uomini del «Corpo volontari»: dal 1990 erano state infatti sospese le indagini sistematiche sui candidati. Quando venne fondata - nel 1961, in piena guerra fredda e pochi mesi prima della costruzione del Muro - compito della «Freiwillige Polizei Reserve», o «Fpr», erano soprattutto il controllo degli edifici pubblici e il servizio di sorveglianza durante le manifestazioni, nel timore di attentati da parte della «Stasi», la polizia segreta del regime comunista. In quegli anni la «Polizia volontaria di Berlino», che fa capo alle strutture pubbliche della sicurezza, aveva oltre seimila membri: fra loro anche l'attuale borgomastro Diepgen. Adesso ne ha 2426, la maggior parte dei quali proviene dai servizi regionali o dello Stato. Per farne parte, e avere il diritto di usare sfollagenti e portare una pistola in pubblico, bastano due settimane di addestramento. Il Senato di Berlino spende per i «Volontari» sette milioni di marchi l'anno. Dopo le rivelazioni delle ultime ore, si sono moltiplicati gli appelli per la dissoluzione del Corpo. Un deputato liberale lo ha definito «un vivaio di criminali e neonazisti», mentre il responsabile dei socialdemocratici a Berlino, Ditmar Staffelt, ha ricordato che l'Spd aveva già chiesto lo scioglimento del «Frp», considerandolo ormai «anacronistico». Commentava ieri la «Frankfurter Rundschau»: «Per anni si è imposto ad alcune persone di sinistra il divieto di esercitare una professione, soltanto perché la loro automobile era posteggiata di fronte a una università in occasione di una manifestazione sospetta. Su di loro i computer hanno memorizzato montagne di dati. A proposito della "Freiwillige Polizei Reserve", invece, nessuno aveva mai notato che al suo interno si erano organizzati da anni criminali e radicali di destra. Nessuno dica più che lo Stato ha due occhi». Emanuele Novazio

Persone citate: Dieter Heckelmann, Klaus Karau

Luoghi citati: Berlino, Germania