La febbre del Casinò

La febbre del Casinò Accelerato l'iter della legge, oltre cento località in corsa La febbre del Casinò Presto undici nuove case da gioco ROMA. L'Italia scopre la febbre da Casinò. Presto apriranno i battenti undici nuove case da gioco per la gioia dei principi dell'azzardo ora costretti a lunghe trasferte, spesso oltre frontiera, per soddisfare la passione per i tavoli verdi. La commissione attività produttive della Camera ha deciso di accelerare i tempi per varare una legge che dovrebbe consentirne l'apertura. La corsa a un posto è già cominciata, cento località, con tutti i più bei nomi del turismo macie in Italy, sono in corsa. Ma per molti si tratterà di una falsa partenza. Il testo, già esaminato dal comitato ristretto della Commissione, ha infatti eliminato molte candidature. Le nuove sale potranno infatti essere ospitate da città con meno di 70 mila abitanti che non siano capoluoghi di provincia o di regione, che non si trovino a meno di 200 chilometri da un altro casinò e nelle cui vicinanze non si trovino strutture dove si praticano attività assimi- labili al gioco d'azzardo come, ad esempio, gli ippodromi. La nuova proposta prevede anche che possa essere aperta una nuova casa da gioco soltanto nell'ambito di un «bacino d'utenza» composto da una regione o da più regioni che abbiano almeno cinque milioni di abitanti. Ecco dunque un'ipotesi di nuova mappa dell'azzardo all'italiana. Non ci saranno nuovi casinò in Liguria, Val d'Aosta, Piemonte e Veneto per l'esistenza di Sanremo, Saint-Vincent e Venezia. E' invece prevedibile l'apertura di una sola casa nuova per Lombardia, Friuli, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna, Calabria. Toscana-Umbria, Puglia-Basilicata e Abruzzo-Marche-Molise formeranno invece tre distinti bacini di utenza. Le candidature più forti sembrano essere Ugnano Sabbiadoro, Anzio, Capri o Sorrento, Taormina, Alghero, Pugnochiuso. Per altre località si sta invece pensando a una sorta di «condominio»: con una sola licenza, in pratica, si potranno aprire due casinò in due posti diversi e alternativamente (Rimini e Riccione in Emilia e Viareggio e Bagni di Lucca in Toscana potrebbero ospitare una casa sei mesi a testa). La gestione sarà data in concessione a privati che siano iscritti in un albo «ad hoc» dal Comune prescelto attraverso una gara pubblica. La proposta del liberale Andrea Marcucci prevede anche la possibilità per le navi da crociera di «aprire» le sale da gioco una volta oltrepassato il limite delle acque territoriali, mentre adesso è consentito solo dopo lo stretto di Gibilterra. [r. cri.] Tra le favorite Capri e Taormina Disco rosso per Piemonte, Liguria Val d'Aosta e Veneto Il casinò di Sanremo, una delle quattro sale da gioco in funzione in Italia. Ma il numero è destinato a quadruplicarsi presto

Persone citate: Andrea Marcucci