«L'adulterio è un'offesa»

«Vadulterio è un'offesa» «Vadulterio è un'offesa» ROMA. Il cristianesimo ha dato «nuove implicazioni» dei dieci comandamenti. Così, per Giovanni Paolo II, il «non uccidere» è divenuto la «legge dell'accoglienza», della «fraterna premura» ed il «non commettere adulterio» ora «andrà ben al di là di una semplice regolamentazione esteriore dei rapporti tra uomo e donna, ma esigerà un atteggiamento di vigile ed interiore rispetto dell'altro sesso». Visitando ieri mattina la parrocchia della Santa Famiglia, a Roma, il Papa ha parlato della «legge del Signore». Partito dall'affermazione biblica che «l'uomo non è legge a se stesso» Giovanni Paolo II ha detto che il Vangelo ha allargato il significato della antica legge con nuove «elevatissime esigenze», tanto che «non possiamo non avvertire l'umiliazione della nostra colpevole mediocrità. Dobbiamo riconoscere che talora nel nostro modo di essere Chiesa non vibra questo anelito di perfezione». [Ansa] sezioni unite civili della Suprema r»^«*-*x V.n infntt! * ta dal nuovo Concordato dell'84 tra l'Italia e la Santa Sede la norma contenuta nel vecchio Concordato del '29 che riservava ai tribunali ecclesiastici 1'«esclusiva» sulla nullità delle nozze. UN'ALTRA CAUSA. Protagonisti della vicenda sono i coniugi romani, Paolo C. e Francesca T.. Si erano sposati in una chiesa della capitale con rito concordatario. Ma dopo alcuni anni i rapporti si erano deteriorati. Il marito, assistito dall'avvocato Luigi Paladino, si era, quindi, rivolto al tribunale civile di Roma per ottenere la nullità delle nozze in quanto era venuto successivamente a conoscenza che al momento del fatidico «sì» sua moglie era affetta da un'alterazione psichica. Di conseguenza sarebbe incorso in un «errore» da cui derivava la nullità del matrimonio concordatario. La signora Francesca, assistita dall'avvocato Enrico Bernar-

Persone citate: Enrico Bernar, Francesca T., Giovanni Paolo Ii, Luigi Paladino, Paolo C.

Luoghi citati: Italia, Roma