UN FINARDI ACUSTICO

UN FINARDI ACUSTICO UN FINARDI ACUSTICO Dopo vent'anni di carriera scopre ilfascino del teatro E UGENIO Finardi, da vent'anni in giro a cantare, approda martedì 16 febbraio alle 21.30 al Colosseo di via M. Cristina. Ingresso 27 mila lire. Organizza Metropolis. «Nel luglio '92 ho compiuto quarant'anni - scrive Finardi in una lettera diffusa dalla sua casa discografica, la Target - e mi sono trovato a tirare un piccolo bilancio della mia vita, passata cantando davanti a un pubblico, a ricordare con affetto le cose fatte, e a ragionare su quelle che ancora restano da fare. Spesso in queste occasioni si è posseduti dalla voglia, solo apparentemente contraddittoria, di cercare nuove strade, e allo stesso tempo tornare alle origini. 13 «Dopo il "Millennio Tour" che mi ha dato grandi soddisfazioni, ho sentito l'esigenza di propormi come agli inizi della carriera, accompagnato da due virtuosi di grande sensibilità musicale come Vittorio Cosma e Francesco Saverio Porciello, per condividere con loro e con chi ci ascolterà l'essenzialità delle canzoni così come sono quando nascono, i piccoli segreti della loro composizione, l'amore per l'ispirazione originaria. Mi sono reso conto poi ultimamente che la condanna di un cantautore è quella di essere sempre più autore e sempre meno cantante, e di avere invece dentro una gran voglia Venerdì 12 alle 21 Nanni Svampa è al Folkclub in via Ferrone 3 bis. Chi vuole (è meglio), può prenotare al numero 011 537.636. In programma un cabaret-concerto, (alla chitarra Pietro Nobile), con brani di Brassens tradotti in italiano e milanese (Svampa è insieme a Fausto Amodei uno dei grandi traduttori italiani del cantautore francese), ballate lombarde, monologhi, chiacchierate, «un recital di grande respiro, una vera e propria storia della musica, della satira, dell'umorismo popolare e d'autore, giocata in continuo rapporto con la platea». Svampa - che negli Anni Sessanta fu tra i fondatori dei non dimenticati Gufi - ha navigato per trent'anni nel mondo periferico (e poco redditizio dal punto di vista economico), della musica popolare, del cabaret musicale, seguendo un filone continuo che, partendo dalle radici della tradizione, arriva al mondo contemporaneo, conservando l'ironia, l'impegno civile, la capacità di ridere sulle cose serie. Ultracinquantenne, nato in campagna vicino al Lago Maggiore, ha sempre avuto in testa un modello di Milano che non esiste più da decenni. «Milano vorrei che fosse una piccola grande città di provincia - diceva in un'intervista nell'86 - la sogno senza palazzoni, con tanto verde e un ritorno a una media europea di ossigenazione. E vorrei una polizia agguerrita, tipo Gestapo, contro gli inquinamenti, e un inventore genio che trovi il modo di far tornare i gamberi nel Lambro, quelli che servono (servivano), per cucinare il risotto alla certosina: gamberi, pesce persico e rane». di tornare a essere interprete, di confrontarmi e di sentirmi libero di esprimere appieno la via vocalità nel blues come in Mozart, in classici della canzone napoletana o semplicemente nelle canzoni che amo, che non ho scritto ma che sento mie. La dimensione teatrale sicuramente ci permetterà di uscire dalla ritualità sempre più standardizzata dei concerti e di stabilire un rapporto di intimità e complicità col pubblico...». Eugenio Finardi cantautore milanese che vorrebbe essere più cantante che autore

Persone citate: Brassens, Eugenio Finardi, Fausto Amodei, Finardi, Francesco Saverio Porciello, Mozart, Nanni Svampa, Svampa, Vittorio Cosma

Luoghi citati: Milano