Tra simboli e incanti di Angelo Mistrangelo

Piacevoli ed eterogenee proposte nelle gallerie Piacevoli ed eterogenee proposte nelle gallerie Tra simboli e incanti Alla Davico le acque/orti della Galli e da Fogola la Invrea All'Ipogea tele della Rocci, una fondatrice del Piemonte Artistico La conca del Ticino, il melo imbiancato dalla neve, un'altalena ai rami d'un grande albero, rinnovano il clima delle pagine incise di Federica Galli esposte alla «Galleria Davico» (in Galleria Subalpina 30, sino al 27 febbraio). A due anni dall'antologica al Castello Sforzesco di Milano, quest'artista presenta una serie di acqueforti inedite che rinnovano l'incontro con la sottile trama di un segno che estrae dalla superfìcie della lastra un'antica cascina, uno specchio d'acqua, un muro scrostato e percorso dalle crepe del tempo. Si avverte, in ogni caso, un senso di calma assoluta, di profonda e interiore interpretazione della natura. E il paesaggio assume, di volta in volta, il sapore di una ricerca legata alla sua «lombardità», come ha scritto Giovanni Testiroi, o alla capacità d'averne colto, durante la sua infanzia, l'essenza «appollaiata sui rami di un melo». Poco più di trenta dipinti costituiscono il «corpus» della personale di Irene Invrea alla «Galleria Dantesca» (piazza Carlo Felice 19, sino al 28 febbraio). Accompagnata da uno scritto di Nanni Fogola, la mostra offre, ancora una volta, un mondo di personaggi fiabeschi delineati, ha detto Marziano Bernardi, «con grazia delicata» e con «immagini e simbologie sorridenti e candide». E così prendono forma pascoli erbosi, pavoni bianchi e rinoceronti, leopardi e tigri che passeggiano su prati di un verde tenero rivelando nella pittrice una rasserenante condizione umana. Dopo un lungo periodo di lavoro appartato, Silvia Rocci propone le sue tele nelle sale della «Galleria Ipogea» (corso Matteotti 13, sino al 6 marzo). Genovese, dà sempre a Torino, la Rocci è tra i fondatori del Piemonte Artistico e Culturale, mentre nel 1974 è stata invitata alla Quadriennale della «Promotrice». Accanto ai tradizionali e nitidi paesaggi, si notano una serie di simboliche figure femminili che rivendicano il ruolo mistico e visionario di fanciulle inghirlandate, di regine, di principesse delle nevi in un'atmosfera incantata. Allo «Studio Laboratorio» (corso Lanza 105, sino al 23 febbraio) è in corso una rassegna di disegni e sculture di Paolo Spinoglio. Allievo di Riccardo Corderò, ha eseguito delle terrecotte in cui la rappresentazione appare intrisa di umori antichi, di figure plasmate con un gesto rituale, di forme emergenti dallo spazio della memoria, di trepidanti attese e di bibliche barche che solcano mari impervi: da «La finestra» a «I due pescatori» e «Davanti al mare». Chiudiamo l'itinerario espositivo con un breve ricordo del pittore Dimitri Pusateri, recentemente scomparso. Nato a Torino nel 1936, ha realizzato opere pervase dalla desolazione, da un'angoscia che evoca un universo immaginario e simbolico. Angelo Mistrangelo «Cascina L'Argine», acquaforte di Federica Galli ( 1979)

Luoghi citati: Milano, Piemonte, Piemonte Artistico, Torino