Un affare di cuore

Gioiellieri, pasticcieri, fiorai e San Valentino Gioiellieri, pasticcieri, fiorai e San Valentino Un affare di cuore La crisi economica influenza anche i regalità fra innamorati Torna di moda la medaglia divisa in due parti: per lui e per lei Lo dicono con i fiori, con i cioccolatini, con i gioielli: ma senza fantasia. San Valentino edizione 1993 rimane la festa dei cuoricini d'oro 0 di cioccolata, delle fedine, delle rose rosse. Il mondo va avanti, l'Europa si unisce, ma i simboli dell'amore, come la mamma, in Italia restano sempre quelli. Nel settore c'è crisi: fiorai, pasticcieri e gioiellieri sono concordi nel dire che si lavora meno rispetto all'anno scorso. «Non ci sono più gli assalti in negozio - dicono da Marta Fiori, via Vanchiglia 36 -. A comprare sono i ragazzi, dai 15 anni in su: in fondo è la festa loro». Scelgono cose semplici: «Vanno sul singolo fiore, sempre una rosa. O sui mazzolini misti. Il costo? Dalle 10 mila lire alle 30. Un pensiero, insomma». «Vengono con i soldi e ci chiedono: cosa mi date con questi? - racconta la titolare di La Primavera, corso Giulio Cesare 48 -. I più sono giovanissimi. Però si vede anche qualche signore anziano, di quelli gentili, di una volta». San Valentino va sul classico, e non dimentica l'oro. «Molti mariti comprano anelli per la moglie - dicono da Tentazioni, via Cigna 41/e - ma stanno su cifre basse: dalle 150 alle 250 mila lire. Per i giovani invece ci sono le medagliette dell'amore, sempre in oro, sulle 180 mila lire». Tonde o a forma di cuore, divise in due parti che si incastrano disegnando un profilo maschile e uno femminile, le medaglie si spezzano in due e ciascun inna¬ morato ne tiene una parte in pegno. «Così se la compri fai metà regalo anche a te - scherza il titolare di Savorelli, via Madama Cristina 69 -. Sono un po' la novità di quest'anno, ma si tratta in realtà di un riciclo. Si usavano già una ventina di anni fa: i produttori hanno recuperato l'idea e funziona. I ventenni di oggi non se la possono certo ricordare». Mode che vanno e che vengono. «Ha presente "Più di ieri, meno di domani", la medaglia che tanto si usava una volta? Per carità: morta e sepolta». Innamorati, occhio a regalarla, potreste finire tacciati di non essere «à la page». E se l'avete già presa tenetela lì: magari tra vent anni «ritorna». Non tramontano mai invece, tra i doni di San Valentino, le fedine. «Ce le chiedono i ragazzi - dicono da Erbino, corso Racconigi 132 - costano sulle 100 mila». Tra tanta dolcezza, non può mancare il cioccolato. Anche quest'anno in forma di cuore, tanto per cambiare, con la sorpresa dentro. Da Ziccat, via Bardonecchia 185, «hanno avuto successo i grappoli di cuoricini, dalle 2 alle 15 mila lire». «Sono piaciuti anche i bouquet, dalle 7 mila in su», dicono dà Sperandri, via San Donato 38. A regalarli, raccontano i negozianti, anche un pubblico femminile, di ragazze e signore. Mai come in Giappone, però, dove il giorno di San Valentino si vendono fiumi di cioccolata (un terzo del consumo annuo) perché per tradizione le donne devono fare un regalo a tutti gli uomini con cui lavorano o studiano. E la fantasia, pare, è poca anche là. [cr. e]

Persone citate: Marta Fiori, Savorelli

Luoghi citati: Europa, Giappone, Italia