«Torino voterà a giugno»

La convinzione del de Ciaffl, relatore della nuova legge elettorale La convinzione del de Ciaffl, relatore della nuova legge elettorale «Torino voterà a giugno» Psi: Salerno chiede a Benvenuto di azzerare le segreterie locali E' probabile che non si voterà il 28 marzo, ma a giugno, e con la nuova legge. L'ipotesi è accreditata negli ambienti politici, e ieri l'ha confermata una fonte autorevole: l'on. Adriano Ciaffi, presidente della commissione affari costituzionali della Camera. «Torino sarà probabilmente la prima grande città italiana nella quale si applicherà l'elezione diretta del sindaco» ha detto al convegno sulle riforme, organizzato dalla de, presso la sala Emsa di via Bertola. «L'attuale testo di legge (che prevede il voto disgiunto, per il sindaco e per la lista) è osteggiato dal pds: per avere una maggioranza sicura al Senato - ha aggiunto - non escludo un accordo con il pds favorevole a un unico voto per il sindaco e per la coalizione che lo sostiene». A Torino sono in molti a sperare che l'approvazione della legge arrivi in tempo per rinviare la data delle elezioni. Un appello in tal senso è stato rivolto al Presidente della Repubblica dai segretari di de, psi, pds, verdi, lega, rete, pli. Per contro nes- sun segnale di campagna elettorale. Nonostante da giovedì scorso sia scattata la possibilità di prenotare le piazze per i comizi, non c'è un solo partito che lo abbia fatto. I democristiani, che ieri si sono riuniti intorno a Ciaffi, dimostrano la volontà di stringere le file in vista delle elezioni. Al tavolo della presidenza sedevano i parlamentari Guido Bodrato, membro della commissione per le riforme istituzionali, Riccardo Sartoris e Gianfranco Morgando, il segretario cittadino Francesco Bruno e l'ex capogruppo in Comune, Franco Pizzetti. «Temo - ha detto Bodrato riferendosi alla nuova legge una personalizzazione della politica fino al limite del narcisismo, ma mi rendo conto che questa riforma è la conseguenza del fallimento del sistema proporzionale». Tutti d'accordo su una candidatura a sindaco che rappresenti una cultura di ispirazione cristiana. Mentre la de riprova a muoversi assieme con le impostazioni del nuovo segretario Martinazzoli, il psi stenta a restare unito. Contemporaneamente al convegno scudocrociato, nel vicino teatro Juvarra l'onorevole Gabriele Salerno ha informato i suoi seguaci sulla decisione di «autosospendersi dal partito». L'assemblea (duecento persone, tra cui gli ex psdi Giangrande e Violet, l'ex Pensionato Piccolo) ha discusso sull'elezione di Benvenuto e sulle speranze di rinnovamento del garofano. Corrado Ferro ha ricordato i suoi 35 anni di impegno sindacale a fianco di Benvenuto nella Uil: «Può essere l'uomo giusto, ma dovrà togliersi d'intorno le persone che hanno contribuito ad affossare il partito». Un anziano militante, Antonino Morena: «Compagni, io ho già assistito a tre scissioni nel psi, nel '48, nel '62 e nel '68: facciano andare via quei pochi delinquenti, ma restiamo a combattere dentro il partito». Interventi durissimi contro il leader piemontese La Ganga («Impedisce la vita democratica di partito» ha detto il consigliere regionale Tapparo) e anche contro Giuliano Amato («Svolge un'azione di governo a danno dei più deboli»). Rimpiangendo Martelli e la mancata elezione a segretario di Spini, si sono rivolti a Benvenuto per chiedere un azzeramento degli organismi dirigenti, a partire dalle segreterie locali. L'on. Salerno ritirerà l'autosospensione solo quando vedrà segnali concreti, anche a Torino. [1. bor.J Guido Bodrato: «Temo che la politica venga personalizzata fino al limite del narcisismo, ma questa riforma è la conseguenza del fallimento del sistema proporzionale» Guido Bodrato: «Temo che la politica venga personalizzata fino al limite del narcisismo, ma questa riforma è la conseguenza del fallimento del sistema proporzionale» Adriano Ciaffi (a fianco): «Per avere una maggioranza sicura al Senato sulla nuova legge non escludo un accordo con il pds»; a destra, Gabriele Salerno

Luoghi citati: Salerno, Torino