Bubka sale ancora a Lieviti salta 6,14

Nuovo record per il primatista dell'asta atletica Nuovo record per il primatista dell'asta Bubka sale ancora a Lieviti salta 6,14 Sergei Bubka sembra non avere limiti. Lo zar delle aste si è ancora migliorato, a Lievin, salendo a 6,14. Un centimetro in più di quello che era il suo top, che significa il trentatreesimo primato per lui. E questo dieci anni dopo il suo primo successo, quando cioè si impose ai Mondiali di Helsinki nel 1983. Da allora è il dominatore incontrastato anche se ancora gli brucia la giornataccia di Barcellona, quando tre nulli lo esclusero dalla corsa all'oro che nessuno dubitava sarebbe stato suo. A rendere anche più storico il nuovo progresso con l'asta di Sergei Bubka c'è il fatto che per la prima volta i sei metri sono stati superati contemporaneamente da due atleti: anche Rodion Gataullin, infatti, confermando l'eccellente stato di forma, ha superato questa misura. E non solo perché il meeting di Lievin ha visto anche la russa Narozilenko eguagliare sui 60 hs il primato mondiale che già le apparteneva, con 7"69, mentre la giamaicana Ottey è volata sui 200 ottenendo uno strepitoso 21"87, nuovo primato del mondo. E mentre questi risultati illuminavano l'atletica indoor come fuochi d'artificio, anche gli italiani, impegnati nei campionati nazionali a Genova, si toglievano qualche soddisfazione, primo fra tutti Andrea Pegoraro, padovano, 26 anni, che pur ancora lontano da Bubka, ha siglato il limite italiano con 5,62. E' dunque il momento dell'asta, anche in Italia. E non è casuale: la federazione, dal novembre '91, ha assunto Vitalj Petrov, tecnico di 48 anni, l'uomo che ha scoperto proprio Bubka quando aveva 10 anni e lo ha guidato fino ai 6,10. Poi alcune incomprensioni hanno sciolto il binomio. Petrov ritiene che Bubka possa fare molto di più e, in particolare, non condivide la scelta dell'ex allievo di cercare di miglio- Per Bubka ° mondiale rarsi di un solo centimetro per volta. Anche questa differente filosofia ha portato alla separazione, e alla scelta di Petrov di venire in Italia. Ora da lui dipendono i miglioramenti dei nostri ragazzi. «Petrov ha mutato in noi saltatori italiani la mentalità - confida Pegoraro -, ha cambiato l'approccio psicologico alla gara. E' una questione di testa, di convinzione. Usiamo, è vero, delle nuove aste; io ne ho addirittura quindici, anche se qui a Genova, per fare il primato, ho dovuto farmene prestare una da Iapichino. Cose che succedono». Petrov vive a Formia, presso il Centro federale, e tra i suoi obiettivi immediati c'è quello di far progredire fin da quest'anno i nostri migliori saltatori di una decina di centimetri. E i nomi su cui punta sono quelli di Allevi, Beda, Andre ini, Iapichino e, naturalmente, Pegoraro. Il traguardo per loro è assestarsi intorno ai 5,70-5,80; una misura, o se preferite, un risultato che può consentire a qualsiasi astista di competere per il podio di una rassegna mondiale, Bubka e Gataullin a parte. A Genova si è avuto, oltre al primato di Pegoraro, la conferma nel salto in alto delle doti di Antonella Bevilacqua che ha aggiunto un altro centimetro nella sua scalata al record indoor di Sara Simeoni (1,97): la ventunenne foggiana, che ha superato 1,95, ha poi tentato di eguagliare il limite della veronese, fallendo i tentativi per un'inezia. Delle altre gare tricolori senz'altro meritano di essere ricordate le buone prestazioni di alcuni giovani come Dal Soglio primo nel peso (20,30) davanti ad Andrei, di D'Urso (800 in l'48"09), di Occhiena (200 in 21"19), di Ottoz (60 hs in 7"77), nonché la conferma di elementi già affermati come De Benedictis e la Salvador nella marcia. Attilio Monetti Per Bubka 33° mondiale

Luoghi citati: Barcellona, Formia, Genova, Helsinki, Italia