Bomba islamica sfiora l'uomo forte di Algeri
Il ministro della Difesa salvo «per caso» Il ministro della Difesa salvo «per caso» Bomba islamica sfiora l'uomo forte di Algeri Autobomba esplode vicino a Nezzar Gli ultras massacrano 4 poliziotti ALGERI. Non c'è tregua all'escalation del terrorismo fondamentalista. Ieri nella capitale gli estremisti islamici hanno massacrato quattro poliziotti e hanno cercato di uccidere (mancandolo solo per un soffio) il generale Khaled Nezzar, ministro della Difesa e esponente di primissimo piano dell'Alto Consiglio di Stato. Un'auto carica di esplosivo è stata fatta saltare in aria al passaggio della macchina a bordo della quale Nezzar si stava recando in ufficio e l'alto ufficiale, secondo Radio Algeri, è sfuggito «per caso» alla morte. L'attentato è il primo di cui sia data notizia ufficialmente dopo le voci corse negli ultimi mesi su azioni terroristiche, a quanto pare fallite, contro il ministro per la sicurezza, Mohamed Tolba, e il ministro per gli Affari religiosi Sasi Lamuri. L'auto-bomba è esplosa fortunatamente in una zona non abitata un attimo dopo il passaggio della vettura del ministro e non ha provocato feriti. Nezzar, 55 anni, un curriculum militare brillantissimo alle spalle, dalla guerra di liberazione algerina alla militanza nel Fin, alla partecipazione a fianco degli egiziani nella guerra del Kippur contro Israele, è ministro della Difesa dal 15 luglio 1990 ed è considerato l'uomo forte del regime. Fu una pedina chiave nell'ascesa al potere dell'Alto Consiglio di Stato, riuscendo a convincere il leader storico Mohamed Budiaf ad assumerne la presidenza, il che lo fa apparire come un bersaglio naturale e logico sia del terrorismo integralista sia della «mafia poli- li leader islamic Madani tico-finanziaria» cui si attribuisce l'assassinio di Budiaf nel giugno dell'anno scorso. L'attentato è avvenuto due giorni dopo le dichiarazioni ottimistiche del capo del governo Belaid Abdessalam sull'andamento della lotta al terrorismo, all'indomani dell'annuncio della esecuzione di quattro integralisti e nel giorno stesso in cui il Tribunale supremo dovrebbe pronunciarsi sulla revisione del processo in cui vennero condannati i capi del Fronte islamico di salvezza. Tutte coincidenze che hanno probabilmente un significato così come la recentissima condanna a 15 anni di carcere del generale Musf.afa Belucif, fino al 1986 numero due della Difesa. Belucif ha sostenuto che uno dei motivi della sua disgrazia politica e del successivo processo sarebbe stato il rifiuto di approvare l'intervento con cui l'esercito, all'epoca comandato da Nezzar, represse nel 1986 i disordini di Costantina, una delle roccaforti dell'estremismo islamico. Praticamente in simultanea con il fallito attentato al generale Nezzar, un'altra clamorosa azione terroristica, andata questa volta tragicamente a segno, ha provocato la morte del capo della polizia di Algeri, Said Jaldi, e di tre ispettori di polizia. I quattro poliziotti stavano percorrendo una strada nel quartiere di El Harrash quando sono incorsi in una micidiale imboscata tesa da cinque uomini armati appostati su un furgoncino. I cinque hanno crivellato la vettura di proiettili sparando da distanza ravvicinata e riuscendo poi ad eclissarsi. [Agi] li leader islamico Madani
Persone citate: Khaled Nezzar, Madani, Mohamed Tolba, Nezzar, Said
Luoghi citati: Algeri, El Harrash, Israele
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