l'Onu regala il perdono a Robin

Niente sanzioni per il mancato rispetto della risoluzione sui deportati islamici Niente sanzioni per il mancato rispetto della risoluzione sui deportati islamici l'Omo regala il perdono a Robin Dopo le concessioni del governo laborista NEW YORK NOSTRO SERVIZIO ; " Vittoria israeliana, venerdì sera, all'Orni. Il Consiglio di Sicurezza ha nuovamente parlato del problema dei 400 palestinesi deportati nella terra di nessuno fra Israele e Libano ed ha praticamente «perdonato» il governo di Tel Aviv per il mancato rispetto della sua precedente risoluzione, che chiedeva il ritorno a casa di tutti quegli uomini. La procedura adottata è stata piuttosto contorta. Invece di una risoluzione, il Consiglio ha fatto una «dichiarazione», che poi il suo presidente di turno, il marocchino Ahmed Snoussi, ha comunicato all'ambasciatore israeliano Gad Yaacobi. In quella dichiarazione si dice che la decisione di rimpatriare subito un quarto di quei 400 uomini e i restanti entro la fine dell'anno costituisce «un passo nella giusta direzione» da parte del governo israeliano. Poche righe più sotto la dichiarazione chiedendo l'immediato rimpatrio di «tutti», ma ancora altre poche righe dopo dice che comunque il discorso è chiuso. Il 18 dicembre scorso, cioè all'indomani della deportazione, il Consiglio si riunì d'urgenza e votò all'unanimità (quindi anche con il voto americano) una risoluzione che «intimava» a Israele di annullare quel provvedimento. Israele non rispose neppure, e allora fu lo stesso segretario generale dell'Orni, Boutros Ghali, a scendere in campo, dicendo che così come gli altri Paesi che non rispettavano le risoluzioni dell'Onu venivano «puniti», con sanzioni economiche o addirittura con operazioni militari, anche Israele meritava una punizione. L'uscita di Boutros Ghali sembrava fatta apposta per imbarazzare Washington, che nel caso in cui il Consiglio avesse affrontato irproblema della «disubbidienza» israeliana avrebbe finito per trovarsi in una posizione alquanto scomoda. Se avesse lasciato che le sanzioni contro Israele passassero, avrebbe rotto una tradizione di sodalizio lunga decenni, e a farlo sarebbe stato proprio un presidente democratico appena vittorioso grazie al sostegno anche degli americani filo-Israele. Se d'altra parte Washington avesse usufruito del suo diritto di veto, sarebbe stata la prima volta dopo quasi tre anni in cui, con la fine della guerra fredda, tutti erano stati autorizzati a pensare che l'epoca dei veti fosse finita. L'unica soluzione, per Washington, era che a quella discussione non si arrivasse proprio. Warren Christopher, il segretario di Stato, come si sa ha convinto Israele a fare la sua parziale concessione e si è affrettato a dirsene soddisfatto, tanto da non ritenere necessarie ulteriori discussioni al Consiglio di Sicurezza. Franco Patita relli I deportati islamici fanno un funerale simbolico all'Onu [FOTO APJ

Persone citate: Boutros Ghali, Gad Yaacobi, Warren Christopher