Date anche a noi un'anatra da salvare

Date anche a noi un'anatra da salvare Date anche a noi un'anatra da salvare LA papera del Giappone è salva. L'animale, trafìtto dalla freccia di un ignoto cacciatore, è stato catturato ieri mattina dagli inservienti dello zoo di Tokyo e operato dai veterinari che, dal suo corpo, hanno estratto anche due arrugginiti pallini da caccia. La notizia è stata data dal portavoce del ministero degli Esteri a conclusione di una vicenda che aveva «addolorato» il primo ministro Miyazawa e l'intero Paese per oltre dieci giorni. L'anatra trafitta da una freccia di plastica era stata vista attraversare gli stagni a Nord della capitale e subito troupes televisive e giornalisti erano partiti «a caccia» di una di quelle notizie, come già accadde per il cormorano del Golfo, che commuovendo sembrano poter allontanare storie di tangenti (anche il Giappone non scherza) e le grandi maree di petrolio a infettare mari e coste. Ma le autorità di Tokyo questa volta hanno giocato una carta più astuta e sottile. Hanno pregato cineoperatori e giornalisti di stare alla larga dall'uccello ferito, di non stressarlo con la loro presenza. E dopo le prime immagini, che sono entrate in tutte le case del Paese, troupes ed elicotteri che l'avevano sorvegliato 24 ore al giorno, sono stati rispediti a casa. E sul vuoto d'informazione si è costruita l'emozione e l'attesa di un epilogo di morte annunciata. Diciamocelo: una «notizia pura» fra insopportabili corruzioni, con protagonista un'anatra ferita e da salvare, ogni tanto ci vuole, a noi soprattutto che i nomi di animali, cinghiale, squalo, porco, li usiamo come offesa. Ma i giapponesi han saputo fare di più, loro che quell animale lo considerano una perla della tavola e con il caramello sanno darne una ghiottissima architettura culinaria: lo hanno catturato e salvato perché il primo ministro, i bambini e la gente del Giappone non piangessero più. Armati di reti, strisciando fra i cespugli dello stagno, gli uomini e i veterinari dello zoo di Tokyo, dopo lunghi e umidi appostamenti, ne hanno interrotto il volo zoppo e catturata. Operata, sta bene, la freccia in plastica non ha leso nessun organo vitale. Cosa le accadrà, ora? Qualche foto, non più trafìtta ma bendata, dovrà sopportarla, ne siamo certi. Le auguriamo che facciano presto a «trafìggerla» coi flash e che possa tornarsene agli stagni a imparare ad essere invisibile, lasciandoci in cambio l'illusione su carta, in video e magari in gadget, quella sua immagine come «notizia pura», notizia buona, anche se solo per un attimo. Nico Orango

Persone citate: Miyazawa, Nico Orango

Luoghi citati: Giappone, Tokyo