Guerrigliero deluso sogna l'apocalisse di Barbara Spinelli

r L'OCCIDENTE NEMICO Guerrigliero deluso, sogna l'apocalisse RPARIGI EGIS Debray non.ha più voglia di parlare di Castro, di Guevara, I del comunismo guerrigliero cui ha aderito. Non è un pentito, Debray, né un traditore. Alla lotta incessante tra Male capitalista e Bene anticapitalista crede allo stesso modo di ieri, solo che adesso è convinto che il male abbia vinto, che il mondo sia ormai «un unico grande supermercato»: governato da una destra che a suo tempo fu screditata dalla sconfitta del nazismo e ora è rilegittimata dal crollo del comunismo. (Non so dove Debray veda questo supermercato intercontinentale. Immagino non a Mosca o Erevan, in Bosnia o Somalia, dove la gente sogna mercati inesistenti. Ma della gente ordinaria Debray non si occupa. Anche in questo non si tradisce). La conclusione cui giunge è limpida: per riprendere la grande battaglia, la sinistra deve smettere ogni responsabilità e «tornare nelle catacombe, per trentanni». Solo lì potrà salvare la vita interiore, «ritrovare le virtù della contemplazione e della preghiera, il senso del trascendente, l'utopia». Nelle catacombe non saremo contaminati dalla diabolica «videosfera», che dice il falso e nasconde l'invisibile, che fotografa l'istante e non i tempi lunghi. Fine è l'analisi della televisione se l'Invisibile non divenisse una rete di salvezza, offerta ai socialismi falliti: non giudicatemi sul visibile ma sull'invisibile, non. risponderò dell'istante ma dei soli tempi lunghi. Le catacombe permettono a Debray di restare fedele alla guerra civile ideologica che ha dominato il secolo, e la sua personale esistenza. Debray fa un uso curioso, ma non nuovo, della religione cristiana. Se ne appropria, ne imita il linguaggio messianico o apocalittico, a seconda. Tutti i totalitarismi del secolo hanno fatto lo stesso, ogni volta che hanno annunciato mondi nuovi e paradisi in terra. Tutti hanno contraffatto il cristianesimo, nella lotta frontale contro l'Occidente peccaminoso, mercantile, inquinato dall'America. Di questa religione pseudocristiana, Debray resta guerrigliero, sia pure deluso. Sbagliare e fallire non gli hanno insegnato molto, se non una immane sfinitezza. Adesso dice che ha voltato pagina. Non è più Candide, non crede più che «le cose vadano nel migliore dei mondi possibili». Crede che le cose vadano nel peggiore dei mondi possibili, dal momento che l'Occidente nemico ha vinto. Il gusto dell'apocalisse - appena mascherato - ha sostituito il messianesimo politico attivo, lasciando intatta la fede rivoluzionaria. Purtroppo l'Occidente non ha vinto affatto, ma anche questo non sembra interessarlo. Se l'Occidente non fosse l'onnipotente Bestia Immonda, contro chi pregare nelle catacombe? Come rimirarsi nel passato, eterni Narcisi, senza cadere e ferirsi? Il passato non sarebbe un vestito di cui disinvoltamente ci si spoglia, per mostrarci nudi alla maniera di Benetton: come Dio ci ha fatti, come Dio ci rifarà. Nel Paradiso, e nell'Apocalisse. Verginalmente nuovi, ogni volta. Verginalmente pronti al martirio: perché un nudo neppure puoi più svestirlo; puoi solo scuoiarlo. Barbara Spinelli elli |

Persone citate: Debray, Guevara, Narcisi

Luoghi citati: America, Mosca, Somalia