Maresciallo vendeva permessi
11 A calciatori Maresciallo vendeva permessi NAPOLI. Un maresciallo capo dell'esercito, Giovanni Olivares, 54 anni, in servizio al reparto atleti della caserma «Minucci» di Napoli, è stato arrestato dalla squadra mobile con l'accusa di aver fornito, in cambio di danaro, licenze e, in alcuni casi, esenzioni dal servizio militare. A fruire di licenzepremio, allungamenti di permessi per malattia, e trasferimenti sarebbero stati - secondo quanto emerso dalle indagini anche molti calciatori di serie B e delle categorie inferiori. Con Olivares, nato a Capua (Caserta) e residente a Napoli, è stata arrestata anche la madre, Livia Medugno, 72 anni. La donna - a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari in considerazione dell'età - fungeva da terminale di raccolta delle somme percepite in cambio delle agevolazioni. I beneficiati, infatti, versavano il denaro da due milioni, fino a 15 per un'esenzione dal servizio - su un conto corrente bancario intestato alla donna, oppure indirizzavano alla Medugno dei vaglia postali. Gli agenti della squadra mobile, diretti dal vice-questore Bruno Rinaldi, hanno interrotto la compravendita di licenze ed esenzioni attraverso una serie di intercettazioni telefoniche. Sui nomi dei calciatori e degli altri atleti coinvolti la polizia mantiene il riserbo. Nell'inchiesta -, condotta dal sostituto procuratore Arcibaldo Miller - sono coinvolti anche alcuni ufficiali, già identificati, ed altri militari, di cui si stanno accertando le singole responsabilità. Complici del gruppo erano anche alcuni medici dell'ospedale militare. L'accusa per il maresciallo Olivares è di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Il maresciallo sarà interrogato in giornata dal pm Miller e dal gip Gatti, nel carcere militare di S. Maria Capua Vetere dove è stato condotto. Le indagini sul traffico di licenze e permessi ha detto il questore di Napoli, Ciro Lomastro - proseguono per chiarire le responsabilità di tutti i coinvolti.
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