Quattro preti contro Biffi sull'aborto

«No agli anatemi» «No agli anatemi» Quattro preti contro Biffi sull'aborto L'AQUILA. «Non può essere la legge 194, una legge dello Stato, la linea di demarcazione tra chi fa buono o cattivo uso della ragione». Così comincia la lettera inviata ieri al cardinale di Bologna, Giacomo Biffi, da quattro sacerdoti abruzzesi - don Nino Balestra di Sorbo, una frazione di Tagliacozzo, don Raffaele Garofalo di Pacentro, don Mario Setta di Bussi (Pescara) e don Aldo Antonelli di Antrosano di Avezzano - per contestare le affermazioni del porporato pronunciate in occasione della «Giornata della vita» sul problema del valore della vita. «Vogliamo difendere la vita - scrivono i quattro sacerdoti ma tolleriamo, nell'assoluto silenzio, la condanna a morte di un paralitico definito pericoloso per la comunità. Non abbiamo mai difeso la vita di chi moriva per pratiche clandestine: forse la vita già esistente di una donna è meno sacra?» «Se è ammirevole - aggiungono i quattro sacerdoti - chi, per dare la vita incerta ad un figlio, trascura la propria, di cui è doverosa la salvaguardia, altrettanto ammirevole è chi evita di dare una vita che non potrà mai definirsi veramente tale. Ci ostiniamo a condannare la contraccezione senza alcun fondamento biblico se non quello del caso di Onan il cui peccato, per chi conosce ìa Bibbia, non consisteva nell'atto incompleto, ma nella mancanza di amore e del dovuto sostegno alla vedova del fratello, in oltraggio alla legge del levirato». [Agi] Il cardinale di Bologna Giacomo Biffi contestato dai quattro sacerdoti abruzzesi per la sua posizione sulla legge 194

Persone citate: Aldo Antonelli, Biffi, Bussi, Giacomo Biffi, Mario Setta, Nino Balestra, Raffaele Garofalo, Sorbo

Luoghi citati: Avezzano, Bologna, L'aquila, Pacentro, Pescara, Tagliacozzo