Nella suite del Riti un flirt Parigi-Damasco di Aldo Baquis

Nella suite del Riti un flirt Parigi-Damasco FRANCIA Un giornale israeliano: preoccupati i servizi segreti, il titolare della Difesa siriano è un falco Nella suite del Riti un flirt Parigi-Damasco «L'amante del ministro Dumas è la figlia del delfino diAssad» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO All'evento, il popolare tabloid israeliano «Hadashot» ha dedicato gli onori della prima pagina: il ministro degli Esteri francese Roland Dumas - annuncia - ha una relazione amorosa extraconiugale e la prescelta è addirittura Falak Ouja, 35 anni, figlia del ministro della Difesa siriano Mustafa Tlass. La discreta storia di amore tra l'anziano statista e la giovane ereditiera è fonte di apprensione, secondo il giornale, nei servizi di sicurezza francesi e viene seguita con attenzione a Gerusalemme. Sulla vicenda, il giornale israeliano appare molto ben informato, forse anche troppo. «Hadashot» riferisce che Falak è la vedova di Akram Ouja, un uomo d'affari saudita. Dopo la sua morte, la giovane donna si è trasferita a Parigi, dove ha ingaggiato una dura battaglia legale con i figli di primo letto del marito, per assicurarsi l'eredità. I suoi incontri galanti con il ministro degli Esteri francese «avvengono nella abitazione della signora, oppure in una suite dell'Hotel Ritz». L'informatissimo quotidiano è in grado di rivelare anche uno degli argomenti trattati dai due «amanti». Tempo fa, ricorda, alcuni cittadini francesi e belgi, sospettati di essere trafficanti di droga, furono arrestati in Siria e a nulla valsero le ripetute richieste diplomatiche volte ad ottenere la loro liberazione. Solo un intervento in prima persona di Dumas, attraverso i suoi «efficaci canali», riuscì - secondo il giornale - a sbloccare la situazione. Secondo notizie giunte in Israele, «i servizi segreti francesi non sono soddisfatti di questo legame», in quanto Dumas è uno stretto collaboratore del presidente Francois Mitterrand mentre Tlass fa parte della più stretta cerchia di potere a Damasco. Per lo Stato ebraico, la situazione è aggravata dal fatto che il ministro della Difesa siriano è talvolta indicato come uno dei possibili successori di Assad e che finora non ha espresso il suo appoggio ai negoziati bilaterali di pace con Israele. Un aspetto della vicenda lascia tuttavia perplesso il «tabloid» di Tel Aviv: come mai - si chiede - la stampa francese, diversamente da come farebbe quella inglese, si limita ad allusivi accenni all'«affaire», che dicono e non dicono e che costringono il pubblico a leggere tra le righe? E come mai, alla vigilia delle elezioni politiche, i partiti di destra si astengono così cavallerescamente dal provocare imbarazzo a un importante rivale socialista? Due le spiegazioni: la prima sarebbe che i francesi, di natura, non amano intrufolarsi nella vita privata dei loro leader (a differenza degli israeliani, che da settimane discutono con grande vivacità delle imprese extra¬ coniugali di uno dei leader del Likud, Benyamin Nethanyahu). La seconda, più strettamente politica, è che le destre francesi sono così sicure di avere la vittoria in pugno da non volersi abbassare a un tale livello di polemiche. Nell'inconsueto . servizio di «Hadashot» manca tuttavia una risposta all'inteiTogativo più interessante: chi, in Israele, potrebbe avere interesse a creare imbarazzo al ministro francese? E ancora: cosa accadde realmente nell'estate scorsa, quando Dumas fece più volte la spola tra Gerusalemme e Damasco, tentando di aprire un canale di comunicazione diretta tra i due Paesi e di organizzare un incontro a quattr'occhi tra i ministri degli Esteri Shimon Peres e Faruk a-Shara? Su questo punto, le fonti del giornale hanno purtroppo mantenuto una grande discrezione. Aldo Baquis