La Borsa per ora fa retromarcia di Francesco Bullo

La Borsa, per ora, fa retromarcia L'Orso si è preso la sua rivincita (-1,85%) su un Toro che sembrava irresistibile La Borsa, per ora, fa retromarcia Ma Piazza Affari non dispera: «Un ribasso tecnico» MILANO. Chi ha guadagnato, incassa. Sarebbe questa la ragione del netto calo dei prezzi in Piazza Affari dove gli esperti non si preoccupano più di tanto e parlano (è un linguaggio per soli addetti ai lavori) di «comprensibile presa di beneficio». Un'interpretazione certamente accettabile ma che ieri, intanto, ha fatto segnare un crollo dell'1,85% (Comit a quota 499,68). Vedremo oggi se il pessimismo è veramente ingiustificato. Ma vediamo l'andamento della giornata. Dall'inizio alla fine della seduta hanno prevalso nettamente le vendite sugli acquisti. Secondo gli operatori si tratta, come detto, di prese di beneficio fisiologiche dopo tanti giorni di rialzi che avranno l'effetto di lasciar assestare un poco il mercato. Ottimismo (cauto) dunque. Parte delle operazioni sono di natura tecnica, legate all'imminenza della scadenza della ri¬ sposta premi in calendario per giovedì. L'appuntamento dovrebbe essere caratterizzato da un elevato volume di contratti e dovrebbe concludersi con una netta maggioranza di ritiri. Sempre secondo gli operatori di Piazza Affari, gli scambi tra lunedi e martedì hanno subito una battuta di arresto assestandosi su un controvalore di 250 miliardi circa, che rispecchia i movimenti dei borsini e dei fondi. Questi ultimi, nelle scorse settimane, avevano acquistato molto e ora frenano e preferiscono consolidare le posizioni. La tendenza alle prese di benefìcio si è manifestata subito in apertura di seduta, con la veloce chiusura dei titoli guida. Le Fiat hanno fissato il prezzo a 4686 lire, in calo del 3,3%, e nel dopolistino hanno proseguito nel trend negativo perdendo un altro punto percentuale. Subito dopo le Fiat hanno chiuso le Ifì priv. a 10.040 lire con un regresso del 4,8%, confermato nel durante. Anche le Generali hanno subito il peso dei realizzi fissando il prezzo a 34.110 lire in calo del 2,5%. Per le altre blue chips l'arretramento è stato nell'ordine del 2-3% con poche eccezioni (le Banco Roma hanno guadagnato l'I,9% in controtendenza). Le Mediobanca hanno lasciato sul parterre il 3,2%, seguite dagli altri principali bancari: le Comit, in calo dell'1% circa sul telematico, le Credit in rosso del 2,2%. Le Gemina hanno perso il 2,2%, le Italcementi sono state scambiate in calo del 2%, le Fondiaria in regresso del 3%, le Sip dell'1,5%, le Stet hanno chiuso a 2260 lire (-3,2%), le Montedison hanno accusato un arretramento a listino dell'I,2%, le Rinascente dell'1,1% e le Olivetti del 2,7%. Una limatura «tecnica», sostengono gli operatori. Può darsi. Lo vedremo oggi. Francesco Bullo

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