1992 la grande abbuffata del fisco

Le entrate tributarie dell'anno scorso sono state superiori del 12,2% a quelle del 1991 Le entrate tributarie dell'anno scorso sono state superiori del 12,2% a quelle del 1991 1992, la grande abbuffata del fisco Goria: prometto, pagare diventerà più facile ROMA. Tutti contenti: il Fisco, nel 1992, ha fatto l'en plein. Lo annuncia il ministero delle Finanze, precisando che l'anno scorso nelle casse dello Stato sono entrati 420.353 miliardi, il 12,2 per cento in più rispetto al '91, quando la «raccolta tributaria» aveva toccato quota 374.760 miliardi. Obiettivo centrato quasi alla perfezione, viene fatto rilevare, perché il governo aveva preventivato un incasso di poco superiore ai 419 mila miliardi. Per ora, in attesa di conoscere oggi le entrate voce per voce, è un anticipazione. Si sa comunque che le lotterie ed il lotto hanno segnato un incremento del 29 per cento, e che il gettito relativo alle imposte sul reddito e sul patrimonio ha subito un rialzo pari al 20 per cento. In termini di miliardi, le entrate sul patrimonio e sul reddito sono state pari a 246.984 miliardi (205.604 nel '91), quelle dei Monopoli a 7166 e quelle di lotto e lotterie a 4952. Buone notizie anche da Isi (imposta straordinaria sugli immobili) e da condono: entrambi hanno superato l'obiettivo programmato dal governo. In particolare Tisi ha dato 7056 miliardi di gettito (6500 miliardi il previsto) ed il condono ha fatto incassare oltre 11.600 miliardi (rispetto agli 11 mila programmati) anche se sono stati prorogati fino al 31 marzo i termini per la presentazione delle domande. Previsioni rispettate, dunque, nonostante le difficoltà che si sono manifestate a metà dell'anno e che facevano pensare ad una ipotesi di caduta di gettito di 15.000 miliardi. Nel riferirlo il ministro delle Finanze Giovanni Goria (nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno accademico della scuola centrale tributaria «Ezio Vanoni») ha aggiunto: «Dovendo recuperare un po' di gettito si è cercato di tassare le cose e non i redditi, che sarebbero stati sempre i soliti. Così siamo ricorsi all'lsi, all'imposta sui depositi e alla revisione dei bolli per la patente e il passaporto». Il consuntivo dell'anno passato fa ben sperare per il '93 e consente di giudicare realistico l'obiettivo di 440.717 miliardi. «Questa valutazione - ha aggiunto il ministro delle Finanze - è stata fatta con la dovuta prudenza, che ci fa affermare che le entrate saranno in grado di assorbire qualche variazione del quadro macroeconomico». Anche ieri Goria non ha perso occasione per tranquillizzare i contribuenti allarmati dalle voci di una ulteriore stangata: «H governo non ha intenzione di modificare gli obiettivi di gettito - ha detto -. Gli italiani pagano abbastanze tasse. Non si può chiedere di più fino a quando i servizi non abbiano fatto un importante salto di qualità». Gli eventuali scostamenti nel bilancio che si dovessero evidenziare saranno recuperati intervenendo e responsabilizzando sul fronte della spesa. Neanche la chiusura della partita Iva da parte di alcuni contribuenti, secondo Goria, si farà sentire riducendo il gettito previsto con l'applicazione della minimum tax (che è stato sti¬ mato fra i 6000 e i 7000 miliardi). «E' un fatto marginale. Coloro che hanno chiuso la partita Iva sono meno dell'I % del complesso dei contribuenti, in una situazione di difficoltà economica e di profonde modificazioni del sistema di tassazione. Io sono convinto - ha affermato Goria - che molti si sono cancellati perché non trovavano più spazio nel sistema. Ed è bene che sia cosi. Quante persone hanno tenuto una partita Iva perché hanno scritto un articolo su un bollettino parrocchiale o perché hanno cucito un orlo? In Germania le partite Iva sono la metà di quelle che abbiamo in Italia». Un altro punto sul quale Goria si è impegnato in più di un'occasione è la semplificazione dell'ordinamento tributario. «Il governo è aperto a correzioni - ha sottolineato il ministro delle Finanze -. Credo che sarebbe un peccato però se perdessimo l'occasione di rendere più facile ai cittadini il pagamento delle imposte». Ma per il momento Fisco e contribuenti parlano ancora due linguaggi diversi. [e. f.) ITO DOVE INCASSA L'ERARIO ENTRATE1992 420.353 +12,2% DICUI: V0CIOHDINARIE IMPOSTE SU PATRIMONIO E REDDIT0 246.984 +20% M0N0P0LI 7.166 +6,4% LOTTO E L0TTERIE 4.952 +29% IMP0STA BENI Dl LUSS0 168 VOCISTRA0RDINARIE ISI 7.056 C0ND0N0 IMPOSTE DIRETTE 8.587 CONDONO ALTRE TASSE 3.056 DATI IN MILIARDI PER ALCUNE VOCI D'ENTRATA. LE PERCENTUALI RAPPRESENTANO LA VARIAZIONE RISPETTO AL 1991 In alto il ministro Goria A fianco, la tabella delle entrate

Persone citate: Ezio Vanoni, Giovanni Goria, Goria, Tisi

Luoghi citati: Germania, Italia, Roma