Decollano le indagini sull'Anas
Inquisito il direttore generale, arrestato un funzionario e 15 avvisi di garanzia Inquisito il direttore generale, arrestato un funzionario e 15 avvisi di garanzia Decollano le indagini sull'Anas Perquisite molte abitazioni e le sedi de epsi di Bergamo Nell'alloggio di un indagato cento milioni in contanti ROMA. La magistratura «firma» il primo arresto e fa sequestrare montagne di documentazione in tutta Italia nelle abitazioni di una quindicina di dirigenti dell'Ànas, ai quali sono stati consegnati nella circostanza anche i rituali avvisi di garanzia, concorso in concussione il reato ipotizzato. E' saltata fuori pure una valigia con cento milioni in contanti. Si trovava nella casa del ragioniere del Tesoro, Pasquale Piperis, che è stato «fermato». Di questi tempi tanto denaro contante fa subito pensare ad una tangente. Sono in corso accertamenti. Ma ancora: fra perquisiti e indagati vi sono anche l'attuale direttore generale Mariano Del Papa (già sotto inchiesta per il raddoppio della tangenziale di Brescia) e l'ex capo di gabinetto di Prandini, Gerardo Pelosi. A Bergamo, intanto, per lavori disposti dall'Anas, si perquisivano! le sedi locali di psi e de. Anche Giuseppe Molinari, finito in cella lunedì sera, è un funzionario dell'ente. Lavorava nella segreteria della direzione generale al tempo in cui ne era a capo Antonio Crespo ed è finito a Regina Coeli per falsa testimonianza e reticenza, al termine di un drammatico interrogatorio. Crespo è considerato un personaggio importante, molto vicino all'allora ministro dei Lavori Pubblici, Prandini. E Molinari, a sua volta legato a Crespo, sarebbe stato convocato a Palazzo di Giustizia perché ritenuto un testimone infbrmatissimo sulla gestione dell'Ànas. Un esecutore di ordini. Le cose sarebbero andate così: Molinari, già sentito nei giorni precedenti, si sarebbe rifiutato di fornire informazioni sulle modalità di affidamento degli appalti a trattativa privata. Dopo circa un'ora di risposte evasive, i magistrati lo hanno invitato ad essere più preciso. Cosa che il testimone non ha fatto, tanto che ad un certo punto è stato ordinato al vicequestore Umberto Botta di portarlo in carcere. Ieri i due pm Armati e Martellino sono tornati a Regina Coeli per reincontrare Molinari e, sembra, che a questo punto, l'arrestato abbia comin¬ ciato a ricordare. «Ma siamo solo al 60 per cento di quel che sa», ha commentato, al termine, uno dei pm. L'altra novità. Nel corso della notte fra lunedì e ieri guardie di Finanza e carabinieri hanno effettuato perquisizioni a tappeto sia a Roma sia in altre città italiane, 15 in tutto. Tra i destinatari dei provvedimenti di perquisizione figurano, con l'attuale direttore generale dell'Ànas e l'ex capo di gabinetto di Prandini, l'ex direttore generale (nella gestione dello stesso ministro) Antonio Crespo e il direttore tecnico centrale Diego Natale Mina. La lista prosegue con Maria Pia Cercello, direttore centrale amministrativo; Francesco Sabato, ingegnere capo compartimento Lazio; Michele Minenna, direttore superiore tecnico. Tra gli altri perqui¬ siti il ragioniere del Tesoro Pasquale Piperis, il funzionario ministeriale Giuseppe Abate e Fulvio De Paolis, capo dipartimento della Toscana. Nei confronti degli «indagati» si procede per concorso in concussione: c'è il sospetto che questi alti funzionari dell'ente abbiano percepito tangenti in cambio del rilascio, a trattativa privata, di appalti per la realizzazione o ristrutturazione della rete stradale sull'intero territorio nazionale. Non è tutto. Secondo indiscrezioni, nel corso della perquisizione nella casa di Piperis, gli investigatori avrebbero trovato quei cento milioni avvolti nel cellophane e custoditi in una valigia. Un dettaglio che colora la prima importante giornata dell'inchiesta sull'Anas. [r. i.] Giovanni Prandini, ex ministro chiacchierato dei Lavori Pubblici
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