Marc è rimasto di bronzo

Marc è rimasto di bronzo Marc è rimasto di bronzo Era il favorito della combinata due norvegesi l'hanno sconfitto MORIOKA DAL NOSTRO INVIATO Il Mondiale delle maledizioni e dei rinvìi ha fatto la sua'prima vittima. Una nobile testa è caduta. Marc Girardelli, il grande favorito, l'imbattibile Marc, è arrivato solo terzo in combinata, forse l'ultima nella storia dei Mondiali, vista la lodevole intenzione di abolirla. E non riusciamo a capire per quale oscura ragione Marc fosse tutto ridente e giulivo all'arrivo, sotto la tormenta, proprio lui che per una settimana, da quando ha avuto inizio questa avventura, non ha mai regalato una battuta, un sorriso, soltanto attacchi agli organizzatori, alla pista, alla neve, al mondo intero. Marc pareva contento, in fondo: forse dipendeva dal fatto, per niente trascurabile, che il piccolo bronzo raccattato qui a Morioka gli permette di arrivare a quota nove ai Mondiali (3 ori, 3 argenti, 3 bronzi), vale a dire in cima alla classifica accanto a Pirmin Zurbriggen. Con la speranza di restare primo e solo nell'albo d'oro. Però la sconfitta, sotto sotto, deve bruciare parecchio. «Le vittorie in Coppa contano più di questo bronzo», ha detto Marc spargendo sale sulla ferita. Tre combinate, tre successi. Sembrava uno scherzetto, una passeggiata in discesa, una scampagnata fra i pali. Invece sono sbucati fuori due norvegesi terribili che alla guida di una sorta di Tir hanno investito il poveretto lasciandolo steso in mezzo alla neve. Primo Lasse Kjus, secondo Kjetil Andre Aamodt, che ha vinto la prova di slalom davanti a Kosir: magari la gara è stata una cosa da ridere, specie nella prima manche, giochi senza frontiere, alla faccia dei dottoroni della Fis che blaterano di spettacolo e promozione, ma almeno ha offerto come risultato un nobile podio. Cosa che non vedremo tanto spesso in questi Mondiali, posto che le gare vengano disputate secondo i programmi. Ieri, per esempio, è andato il porto lo slalom della combinata, pur in condizioni precarie, mentre il gigante femminile è stato cancellato. Il tempo comunque può migliorare, si dice, e per questo gli organizzatori si sono affrettati pieni di speranza a mettere in programma per domani (stanotte in Italia) le due discese. Girardelli è stato sconfitto in casa, per dire, nella specialità a lui tanto cara, ma in ogni caso qualcosa, una medaglietta, gli è rimasta attaccata agli sci. Agli azzurri, invece, non è rimasto un bel niente. L'Italia della neve ha mandato in pista un oro olimpico (Jo Polig), un argento (Gianfranco Martin) e un vicecampione mondiale (Kristian Ghedina). Magari c'è un sacco di gente che ritiene normale quel che è successo, ieri a Morioka, ricordando le sorprendenti e fortunate imprese di Albertville, però dobbiamo confessare che ci aspettavamo qualcosa di più. E ci mancherebbe altro. E' stata una disfatta. Il migliore, usando un termine improprio, è stato Martin ( 17°). Jo Polig è uscito nella prima manche dopo averne combinate di tutti i colori, un birillo fra i pali, e Ghedina, secondo nella prova di discesa, e dunque molto atteso, ha sciato benino fino a tre porte dal traguardo e poi ha continuato a curvare quando bisognava andar dritti con il risultato di dover risalire il pendio e perdere 23 secondi. Fine della corsa. Colturi, dal canto suo, è sceso senza neppure toccare un paletto. «La gente si è divertita», ha detto Girardelli. Forse prendeva per i fondelli: o no? [c. co.] Slalom (per la combinata): 1. Aamodt (Nor) l'21"15; 2. Kosir (Slo) a 13 centesimi; 3. Kjus (Nor) a 45; 4. Locher (Svi) a 52; 5. Bittner (Ger) a 69; 6. Girardelli (Lux) a 74. Combinata (classifica finale): 1. Kjus (Nor); 2. Aamodt (Nor); 3. Girardelli (Lux); 4. Mader (Ger); 5. Locher (Svi); 6. Alphand (Fra); 17. Martin; 35. Colturi; 36. Ghedina.

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