Thern nel motore segreto del Napoli
All'Olimpico (20,30) ritorno con la Roma STASI IN TV All'Olimpico (20,30) ritorno con la Roma Thern nel motore segreto del Napoli ROMA DAL NOSTRO INVIATO Una Roma incerottata, anche se ricaricata dal successo con il Genoa, si gioca stasera la sopravvivenza in Coppa Italia contro un Napoli rilanciato dalla convincente vittoria sul Foggia. All'assenza di Aldair e Rizzitelli si aggiunge quella di Muzzi, sostituito da un Caniggia lontano dalla miglior condizione. E l'anticipo di ventiquattr'ore costringe Boskov a tentare un difficile recupero di Giannini, la cui alternativa è il «primavera» Caputi, ed a schierare l'acciaccato Mihajlovic. All'Olimpico si riparte dallo 0-0 dell'andata e il contropiede sarà l'arma che Bianchi, un ex con il dente avvelenato, userà per accedere alle semifinali e tenere spalancata l'unica porta per un ritorno in Europa. Lamenta una sola defezione, Corredini, rimpiazzato da Tarantino. E farà leva su Thern per puntare a rete con il «tridente» Zola-Careca-Fonseca. Quarantanni dopo Jeppson, un altro svedese sta entrando nel cuore dei napoletani. Thern non segna i gol, anzi non ha ancora centrato la porta avversaria nei suoi primi, tribolatissimi sei mesi italiani, ma corre per due e, se il Napoli sta ritrovando la propria identità, lo deve anche alla crescita di questo maratoneta, nato a Falkoeping ventisei anni fa, con esperienze nel Malmoe, Zurigo e Benfìca e nella Svezia, della quale è capitano. «Affrontando ogni gara come una finale, risaliremo in classifica e passeremo il turno di Coppa» dice Thern. Ha conquistato la fiducia del tecnico, dei compagni e dei tifosi. Avesse praticato sci di fondo sarebbe diventato il numero uno al mondo. Domenica ha stroncato il centrocampo foggiano, rincorrendo chiunque fosse in possesso del pallone, e riproponendosi per le controffensive. Un motoperpetuo che solo dopo 82 minuti ha sentito il bisogno di fermarsi un attimo per bere una sorsata d'acqua. E pensare che, sino a Natale, era considerato un acquisto sbagliato, da tagliare a fine stagione. «Ho sofferto molto ad ambientarmi in una città dove solo la religione è più importante del calcio, ora la vita è diventata più facile», sorride. E ringrazia Bianchi. Racconta: «Ho avuto una partenza falsa ed è subentrata la paura di sbaglia re, insieme alla voglia di strafare. Ranieri mi piaceva molto ma non mi utilizzava secondo le mie caratteristiche. Bianchi mi ha detto di entrare in campo e giocare come so, senza imitare Zola. Sono cambiato io ma anche il Napoli che sta più corto. Quando sbaglio un passaggio, c'è subito chi rimedia». Se Thern è il braccio, Zola è la mente del nuovo Napoli. Il tam burino sardo è stato tra i migliori con il Foggia, non solo per i due gol (uno ingiustamente annullato dall'arbitro Bettin) ma per una serie di giocate ad alto livello con la collaborazio ne di Thern. E' un grande esti matore del vichingo: «Jonas ha trovato una posizione conge niale ed ha un rendimento straordinario. Molte squadre, in Italia e in Europa, ce lo invi diano e farebbero carte false per averlo. E' uno che fa squadra e il Napoli deve tenerselo stretto». Lui, Zola, si ricandida timida mente per la Nazionale, dopo che Sacchi, vedendolo appannato, lo ha lasciato a casa nelle ultime tre convocazioni: «Mi sento bene e posso fare di più in questo Napoli che non ha paura di nessuno. Solo di se stesso. E la Coppa Italia è un obiettivo, l'unico alla nostra portata, che non dobbiamo fallire». La Roma stia in guardia. Bruno Bernard!
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