«Ora Maifredi mi deve spiegare»

«Ora Maifredi mi deve spiegare» «Ora Maifredi mi deve spiegare» Spinelli lo chiama a rapporto sui mali del Genoa GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Il Genoa sta naufragando ma la confusione è tale che nessuno si preoccupa di lanciare l'Sos. In verità i tifosi datano al gennaio '92 l'inizio di «un'anarchia tecnico-dirigenziale» che ha portato alla fuga di Bagnoli, alle dimissioni di Giorgi, alla rivolta di alcuni giocatori contro Maifredi. «Siamo da Uefa» proclamò l'Omone dopo i successi su Napoli e Torino. Le cifre, a volte, aumentano il disordine: 7 punti su 8 a Marassi (contro i miseri 5 su 5 di Giorgi); ma solo 1 su 12 in trasferta (Giorgi ne ottenne 3 su 4). Se la proiezione punti finali del Genoa era, ancora dopo il pareggio con la Fiorentina, di 30 (salvezza probabile) adesso, dopo il capitombolo romano è scesa a 28,5 (retrocessione quasi certa). Capirci qualcosa in questo lunedì di tramontana è impossibile. Il presidente Spinelli ha rimandato a oggi ogni decisione sul Genoa. Stamane Maifredi sarà in sede per un summit con il vicepresidente D'Angelo, il ds Landini e Spinelli. Il presidente attende dal tecnico rimedi che permettano di riprendere un discorso interrotto. Sbagliato «esonerare» Giorgi? Non ne vuol sentir parlare. Così come di Tacconi esautorato da Maifredi per vecchie ruggini juventine. «Qui c'è da riordinare le idee e non rivangare il passato. Il 3-0 di Roma è stato un trauma e adesso siamo tutti alterati. Bisogna ragionare con calma, Maifredi non è in pericolo». Non tutto è perduto, quindi, secondo Spinelli. Non ha alternative se non quella di difendere Maifredi, difendendo così una scelta affrettata (Giorgi lasciò dopo sole due sconfìtte, una delle quali nel derby). «Tutti dobbiamo fare un esame di coscienza, dal sottoscritto ai giocatori passando per il tecnico». Ma al centro di coordinamento rossoblu, i tifosi aspettano un incontro chiarificatore col presidente: «Finora - dice Calisto Kessisoglu - a forza di parole siamo in zona retrocessione. Non è il caso di aggiungere polemiche. Però questa anarchia viene da lontano, dagli ultimi sei mesi della stagione scorsa». Riepiloghiamo. Bagnoli annuncia l'addio, poi c'è la grana dei premi e la Coppa Uefa prende la strada di Amsterdam, Aguilera ed Eranio lasciano. Chi arriva? Un Tacconi da un miliardo all'anno, un Van't Schip che si smarrisce subito. Vinta la battaglia dei premi di Coppa, Spinelli perde quella degli ingaggi. Skuhravy non ci sta più a 470 milioni, vuole 1 miliardo per rimanere anche dopo giugno '93. Sale il dollaro e Branco vola da 500 a 700 milioni. Ma intanto non gioca perché Maifredi non lo considera. Così come fa cedere a Spinelli Dobrovolski, trasforma in terzino Van't Schip, esclude a turno Torrente, Signorini, Padovano. I gol di Skuhravy con la Fiorentina fanno respirare Maifredi. Il cèco entra nel cuore dell'Omone che, nella sua carriera, ha bisticciato con Iliev, Demol e Detari a Bologna, non ha legato con Haessler a Torino, ha trattato con pochi riguardi Branco, Van't Schip, ha bocciato Dobrovolski... E siamo alla vigilia romana quando Fortunato sbotta: «Sono un terzino, non uno stopper, ci sono delle squadre che mi vogliono (la Juve lo segue, ndr) e qui mi sto rovinando la reputazione, hanno fatto bene ad andarsene Eranio e Aguilera». E' la goccia che fa traboccare il vaso. Fortunato gioca da terzino e risulta tra i migliori a Roma. Branco per primo, ma anche Padovano, Tacconi, Signorini, Torrente sono al limite della sopportazione. Maifredi è allo scoperto. Ed è silenzio stampa. «Deciso dai ragazzi d'accordo con il tecnico» è la versione ufficiale. Spinelli non s'è accorto di nulla? «Per me Maifredi ha un ottimo rapporto con tutti». Spinelli si altera e annuncia che Fortunato sarà multato «e così sarà d'ora in avanti per chi parlerà a sproposito: in B voglio scenderci con onore. Basta con le illazioni. Branco non ha giocato per un indolenzimento. Invece chi è sceso in campo l'ha fatto senza grinta. Il potenziale non vale questa classifica. I giocatori devono onorare la maglia che indossano. Impossibile continuare per questa strada». Allora Maifredi...? «Dobbiamo fare gruppo e lottare, trovare la forza di venirne fuori, tutti insieme». Franco Battolato Maifredi oggi a rapporto da Spinelli

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