Roma luce verde all'Onu

Roma, luce verde alPOnu Roma, luce verde alPOnu Concesse la basi aeree italiane «Ma solo per voli umanitari» ROMA. Via libera del governo all'utilizzo di basi italiane da parte dell'Unprofor per missioni umanitarie urgenti in Bosnia Erzegovina. La richiesta all'Italia da parte delle forze Onu si è resa necessaria da quando la rotta Zagabria-Sarajevo è diventata di nuovo «a rischio». La base aerea che interessa i caschi blu dell'Unprofor dovrebbe essere quella di Rimini, ma si parla anche di Bari. Da lì i voli- umanitari potranno raggiungere Sarajevo evitando di sorvolare un territòrio dove serbi e croati hanno ripreso a combattere. Il sì del governo è venuto ieri sera, dopo contatti durati tutta la giornata. Il ministero della Difesa ha comunque posto come condizione che le autorità italiane vengano informate di volta in volta sugli obiettivi delle missioni. Simili sondaggi erano stati fatti nelle scorse settimane dai francesi, quando le prospettive di un intervento militare in Bo¬ snia apparivano più probabili. In particolare, Parigi chiese di poter rischierare a Rimini otto Jaguar e quattro Mirage che si trovavano in Corsica. La richiesta fu poi lasciata cadere dai francesi di fronte alle proteste della popolazione locale e alle condizioni poste dal ministro della Difesa Salvo Andò, il quale disse che il governo italiano non era «un affittacamere» al servizio di ogni Paese che volesse usare basi italiane. Andò spiegò anche che l'uso di basi italiane doveva essere concesso a missioni sancite dall'Onu, lasciando intendere che una richiesta avanzata dall'Unprofor sarebbe stata accolta diversamente. E così quando il comando Onu si è fatto avanti ieri il terreno diplomatico era praticamente già pronto. Ma su un punto il governo italiano ha comunque insistito: piena trasparenza sui voli, per assicurarsi che tutte le missioni siano davvero umanitarie, [a. d. r.] Il presidente croato Tudjman Dopo il voto dell'Istria un minaccioso avvertimento alla comunità italiana

Persone citate: Andò, Salvo Andò, Tudjman