Fenice-Biennale Ora arriva il giudice
De e psi nel mirino De e psi nel mirino Fenice-Biennale Ora arriva , il giudice VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE C'è stata «combine» fra la de e il psi per spartirsi le presidenze della Biennale e della Fenice? E' il quesito cui cerca di dare una risposta in questi giorni il giudice di Tangentopoli, Carlo Nordio, che ha fatto sequestrare i documenti sulla nomina del nuovo sovrintendente dell'Ente lirico, Gianfranco Pontel, psi. Nei prossimi giorni saranno interrogati come testimoni l'ex sovrintendente Lorenzo Jorio il quale fino a poche ore prima della nomina sembrava destinato a una sicura riconferma, e il sindaco di Venezia, Ugo Bergamo, democristiano, l'uomo che ha cambiato all'ultimo momento le carte in tavola. Assessori e consiglieri della stessa coalizione di centro-sinistra, come Roberto Priarolo, Augusto Salvadori, Vittorio Salvagno, hanno raccontato, allibiti, di questo nome rispuntato all'improvviso e passato in meno di due ore. Ma in tutt'Italia, quel giorno, è avvenuta un'immediata sollevazione nel mondo politico e culturale: dal filosofo Massimo Cacciari, al regista Maurizio Scaparro, dai sovrintendenti degli Enti Urici più importanti, come Giorgio Vidusso e Massimo Bogianckino, al premio Nobel Carlo Rubbia, dal senatore repubblicano Bruno Visentini, fino ai parlamentari veneti del Gruppo Verde e di quello pidiessino, tutti hanno biasimato questa «ennesima clamorosa lottizzazione, per di più nel giorno della grande ondata di informazioni di garanzia da parte dei giudici di Milano». Il ministro del Turismo e Spettacolo, Margherita Boniver, socialista, scossa da questa polemica, ha bloccato la nomina giudicando «inopportuno» il modo nel quale era avvenuta: «Aspetto sul mio tavolo tutta la documentazione - ha ripetuto anche sabato scorso, a Venezia per il bicentenario di Goldoni - l'esaminerò con cura prima di ratificare la nomina. Io non ho la firma facile. So che un giudice sta svolgendo indagini: lasciamo che faccia sino in fondo il suo lavoro». N or dio non ha alcuna fretta: perché il punto è quello di capire se effettivamente sia stato violato qualche articolo della legge di riforma degli Enti locali che regolamenta anche le nomine. [m.L]
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