Ma chi ha paura dell'Archhetto di Fabio Martini
Ma chi ha paura delFArchhetto? Ma chi ha paura delFArchhetto? Nel Transatlantico: non inguaierà certo Bettino KC I KV9VEI1M E SOSPETTI ROMA. «Scusate, ma se Larini fosse rientrato con l'incarico di danneggiare Martelli?». Nel chiacchiericcio del lunedì mattina in Transatlantico, l'acuto del milanese Franco Bassanini, pidiessino con passato socialista, ha l'effetto di un fiammifero su un barile di benzina: in un baleno lo spettacolare ritorno di Silvano Larini diventa l'argomento del giorno, il leit motiv di ogni conversazione. Sui divani, nei corridoi del Palazzo, alla bouvette, quei pochi deputati che sono a Roma non parlano d'altro: chi può avere paura di Larini? Chi deve tremare per le «confessioni» dell'uomo che metteva lo champagne nel frigo di Bettino? Passano due ore, cambiano i protagonisti, ma in Transaltantico l'argomento non cambia: sullo stesso divano che ha visto protagonista Bassanini, si siedono Mauro Del Bue, che di Martelli è amico vero e Mario RaffaeUi, un altro dei martelliani della prima ora. Del Bue a RaffaeUi: «Ma lo sai che questo Larini non sapevo neanche chi fosse? Larini mi fa venire in mente un mediano che giocava nella Reggiana...». E RaffaeUi, che è trentino: «Sì, ha giocato anche nel Trento...». Già, ma il Larini amico di Bettino, perché è tornato? RaffaeUi, scherzando: «DeUe due l'uria: o è tornato per fare U mazzo a Craxi oppure è vero U contrario!». Del Bue: «Non credo proprio che sia tornato per danneggiare Craxi...». Già, ma allora perché l'architetto che amava la bella vita si è consegnato neUe mani del giudice Di Pietro? Claudio Signorile che si è sganciato dalla corrente marteUiana dieci giorni fa, proprio quando sono tornate a circolare le voci su Martelli e U conto Protezione (smentite seccamente dal Guardasigilli) per una volta tace, proprio lui che è un gran conversatore. Nel suo ufficio a due passi da Montecitorio, Signorile si chiude a riccio: «Su questa vicenda credo di essere una parte lesa e dunque non dichiaro nulla». Ma ai suoi amici ha confessato: «Mi hanno messo in croce per la vicenda Eni-Petromin che poi si è dimostrata infondata e ora si è scoperto come "loro" mi facevano la guerra...». E «loro» sono Bettino Craxi e i suoi amici, dunque Martelli compreso. Che sia proprio U «delfino» che ha preso il mare aperto, a dover temere qualcosa dalle rivelazioni di Larini? Gabriele Sa¬ lerno, uno dei deputati deUa «guardia» marteUiana, allarga le braccia: «Mi sembra da escludere che Larini sia tornato per danneggiare Craxi. Ed escludo che possa colpire Martelli, ma certo in questo momento è difficile controllare le voci anche le più inverosimili e assurde, come quella che investiva Spadolini». E se ad aver paura di Larini fossero gU altri partiti milanesi? «Ecco, questo mi sembra molto probabile. Manzi insegna». Ma che U ritorno di Larini possa preludere, nel psi, ad nuova guerra dei veleni, lo ammette indirettamente anche la craxiana Alma Agata CappieUo, milanese: «Non so proprio chi possa avere paura di Larini, ma certo mi auguro che possa essere parte di un processo di chiarificazione. Ma non a favore dell'uno contro l'altro, Craxi contro Martelli». Dunque, quasi un coro: un rientro «concordato» quello di Larini, che non inguaierà più di quanto non lo sia già l'amico Bettino. Giusi La Ganga si è fatto un'idea: «L'assente ha sempre torto e anche in questo caso si scoprirà magari che Larini ha meno colpe di quante gUene siano attribuite». E uno dell'entourage del Raphael («niente dichiarazioni, mi raccomando») aggiunge sottovoce: «In questi mesi Bettino teneva aUa vita di Larini quasi più che aUa sua...». Fabio Martini Qui a fianco Giusi La Ganga A sinistra Claudio Signorile
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