Bolero contro il logorio musicale

Bolero, contro il logorio musicale Anche Ravel nell'appuntamento Rai diretto da Soudant davanti a una gran folla Bolero, contro il logorio musicale Gershwin, troppo eseguito, ormai un autore a rischio TORINO. Gran folla alla Rai per il concerto diretto da Hubert Soudant con un programma particolarmente colorito e brillante, concluso con il «Bolero» di Ravel la cui notorietà non ne ha ancora prodotto il logorio: se l'esecuzione è attendibile, come quella dell'altra sera, lo straordinario avvitarsi del tema su ritmo costante, sino ad un parossismo di nevrosi che può solo approdare al crollo, gioca sempre il suo effetto irresistibile. E così è stato anche sere fa, a conclusione di un programma incentrato su musiche d'ispirazione spagnola: dall'«Alborada del Gracioso» di Ravel alla «Seconda suite» dal Sombrero di De Falla ad «Espana» di Chabrier che nel suo andamento scanzonato sta in malizioso equilibrio tra celebrazione e parodia. L'orchestra ha fatto del suo meglio sotto la direzione di Soudant che punta ad una efficace squadratura generale dei pezzi più che all'analisi minuta dei particolari. Eppure, in Ravel la raffinatezza non basta mai e la difficoltà consiste nel saper dosare la grande orchestra con i pesi esattissimi e talvolta microscopici normalmente richiesti solo dalla musica da camera. Ad ogni modo, l'eccesso di sonorità non giova, e questo scoglio non è sempre stato evitato dalla concertazione di Hubert Soudant, talvolta troppo fragorosa in rapporto all'eleganza di cui necessita la musica francese. Di questo limite ha risentito meno l'esecuzione di «Un Americano a Parigi» di George Gershwin: anzi, i legami mai recisi di Gershwin con la musica jazz fanno sì che nell'esecuzione delle sue partiture sinfoniche una certa sprezzatura per l'eccessiva levigatezza del suono sia non solo tollerata ma opportuna. Sempre più presente nei programmi dei concerti sinfonici, la musica di Gershwin rischia di andare incontro ad un rapido logorio, anche se per ora viene ben accolta dal pubblico torinese che quest'anno ne ha incamerato una dose robusta. Questo significa che gli applausi l'altra sera sono stati calorosi, mentre l'Auditorium continua ad essere occupato da alcuni rappresentanti del Coro che sperano con questa azione di bloccare uno dei provvedimenti più perniciosi che potevano essere presi per la cultura musicale del nostro Paese. lp. gal] Hubert Soudant ha diretto un programma assai brillante

Luoghi citati: Parigi, Torino