Aborto ormai è un match tra Chiesa e Stato di Raffaello MasciIrene Pivetti

Dopo il cardinale Biffi, altri esponenti cattolici attaccano la legge 194; De Lorenzo risponde sulla difensiva Dopo il cardinale Biffi, altri esponenti cattolici attaccano la legge 194; De Lorenzo risponde sulla difensiva Aborto, ormai è un match tra Chiesa e Stato Ma il «fronte» dei laici si incrina u %r • i ir fu ....... %r • .si ROMA. La Chiesa ha celebrato la XV giornata della vita. Lo Stato ha risposto difendendo l'aborto. Il match (ennesima replica) si è disputato ieri. Giacomo Biffi, cardinale di Bologna, è partito all'attacco lancia in resta. Francesco De Lorenzo, ministro della Sanità ha risposto sulla difensiva. Intorno il coro dell'uno e il controcanto dell'altro. Primo round, la parola al battagliero arcivescovo di Bologna, basilica di San Luca, sabato scorso: «Come si può condannare la criminalità organizzata e approvare l'uccisione nel grembo materno di un bambino non ancora nato?». Attacco netto. La società italiana, dunque, è accusata di ipocrisia. Contromossa. «Occorre evitare nuove battaglie politiche su un tema che tocca le coscienze della gente». E'ia risposta - cauta, diplomatica del ministro De Lorenzo. Secondo round. Protagonista ancora la Chiesa: ieri non c'è stata omelia che non abbia parlato di aborto. Replica. «La Chiesa fa bene a parlare - dice ancora, più deciso, De Lorenzo - ma fa bene anche lo Stato a difendere la legge 194, perché se la norma venisse cancellata con un colpo di spugna, riemergerebbe e in maniera drammatica il fenomeno dell'aborto clandestino». La polemica si riaccende. A fianco del cardinale scende in campo la squadra delle porpore: il card. Martini ha ricordato la necessità di una «politica sociale che tuteli la famiglia». Il suo collega romano, Camillo Ruini, gli ha fatto eco. Il segretario della Gei Dionigi Tettamanzi ha ribadito la tesi aggiungendo di suo. A Napoli addirittura - nelle chiese si è suonato a morto per le «vittime dell'aborto». Schierata con il team prelatizio E velina Alberti (msi): «Le donne del msi-dn sono solidali con il cardinale Biffi - ha detto - giustificando solo forme di aborto terapeutico». Ma le truppe del cardinale ieri hanno arruolato anche le fresche schiere delle donne della Lega. «Lungi dal costituire una indebita ingerenza nelle leggi dello Stato - ha detto Irene Pivetti responsabile della consulta cattolica della Lega Nord - le parole del card. Biffi sono il doveroso richiamo ai cristiani perché agiscano in coerenza con la verità, da cui soltanto trae legittimazione ogni legge, senza cedimenti e compromessi». Posizioni chiare, nette, stridenti. Ma anche il ministro può annoverare adepti alla sua causa, sia pur schierati in maniera meno «agonistica», meno grintosa. Il socialista Valdo Spini «cristiano evangelico» ha inviato un «messaggio di solidarietà alle donne socialiste e alle loro posizioni» e, secondo lui, «la Chiesa cattolica si deve rivolgere alle coscienze dei credenti piuttosto che mettere sotto accusa una legge dello Stato confermata da un referendum popolare». Come dire: esisterà pure una verità, ma non tale che possa resistere a un referendum. Per il repubblicano Gianni Ravaglia, segretario organizzativo del suo partito, «la legge 194 sta portando negli anni a una graduale riduzione degli aborti. E sarà sempre più così, quanto più informazione, consapevolezza e spirito di responsabilità sconfiggeranno definitivamente il dramma degli aborti clandestini». Ma al di là dei toni di replica agli ecclesiastici, esiste anche nel fronte laico una riflessione sull'opportunità di rivedere la legge 194. E' una convinzione più volte espressa dallo stesso presidente del Consiglio e ieri ribadita anche da De Lorenzo: «Tra gli aspetti carenti da coprire - ha detto il ministro - c'è l'attivazione dei consultori e l'educazione alla procreazione». Una posizione «possibilista» dunque ma, proprio sul versante «informazione» o «educazione sessuale» probabilmente anima cattolica e anima laica del Paese potrebbero tornare a scontrarsi. Temi scottanti. Ma i ministri, si sa, è meglio che non accendano contenziosi inutili. E così è apparso accomodante anche un collega «cattolico» di De Lorenzo, Adriano Bompiani: «E' possibile intraprendere una riflessione sulla legge 194». E in accordo col ministro della Sanità: «Uno dei punti fermi della revisione della 194 - ha detto Bompiani - è l'uso sociale dei consultori». Che i due uomini di governo intendessero però la stessa cosa, chi può dirlo? Raffaello Masci Ieri non c'è stata omelia che non abbia polemizzato sulla interruzione della gravidanza Campane a morto a Napoli Nella foto grande il ministro della Sanità De Lorenzo Nelle foto piccole a fianco il cardinale Martini e in arto da sinistra Irene Pivetti e il cardinale Ruini

Luoghi citati: Bologna, Napoli