LE REGOLE PER VOLTARE PAGINA

«Incompleta la relazione degli esperti di Andreotti» LE REGOLE PER VOLTARE PAGINA Rondi è democristiano e Pontel socialista. Ciò significa che, nella Venezia degli scandali così ingombranti che bisogna buttarli nei cassonetti, si pensa ancora di agire come se niente fosse successo. Oltretutto, anche in questo caso, il ministro di riferimento politico di Pontel, l'on. Boniver, ha dato segno di comprendere che la situazione è mutata, dichiarando che «non è più possibile mettere insieme politica e cultura» (intendendo ovviamente per "politica" ciò che propriamente è "lottizzazione partitocratica"). Ci si chiede: ma siete ammattiti oppure siete così arroganti, strafottenti, prepotenti al punto che cercate ancora di imporre ciò che fa venire la nausea a tutti? Una volta, nelle università (ora è cambiato anche lì), vigeva il principio «uno a me, uno a te, e uno bravo». Oggi, per le nomine negli enti pubblici, siamo ancora alla prima parte. Il «bravo» è un accessorio: se c'è bene, se non c'è meglio. L'importante, come si legge in certi verbali d'interrogatorio, è che uno stia lì a «scaldar la poltrona». Come si vede dalle cronache, quei tipi lì ora finiscono in galera. Anche gli imprendibili come Larini. E allora bisognerà che i signori dei vecchi partiti prendano atto che il tentativo di mettere in vita il vecchio sistema ha lo stesso effetto che dar la cipria ad un cadavere: uccide anche il truccatore. Ciò detto, bisogna anche ammettere che un problema serio esiste e che bisogna trovarne responsabilmente la soluzione. Siamo ad un passaggio difficile, e dall'esito neppure scontato, dal vecchio al nuovo. Ci occorrono delle regole, un metodo, per dire sì sì, no no, e lasciare tutto il resto al maligno. Solo le regole possono evitare i massacri delle persone e solo le regole possono metterci in grado di sostituire le persone senza traumi. Dobbiamo onestamente riconoscere che questo discorso sul metodo è difficile. Non possiamo mica stabilire che coloro i quali, poniamo, hanno più di sessantanni non sono adatti a dirigere un telegiornale? Poiché non si tratta di gare olimpiche, l'età è un criterio stupido. Neanche possiamo stabilire che chi è o è stato iscritto ad un partito politico non ha diritto di comparire in Tv. In primo luogo, perché aderire ad un partito, non è reato, anzi è la regola della democrazia. In secondo luogo, perché, fra gli aderenti ai partiti, esistono persone brave, competenti e oneste. Dovremmo piuttosto guardarci da due rischi: che magari attraverso regole stabilite come se fossero camicie su misura prevalga il vecchio camuffato. E che non venga fatta un'epurazione di massa. La giustizia è bendata, ma non perché colpisce nel mucchio. Marcello Pera

Persone citate: Boniver, Larini, Marcello Pera, Pontel, Rondi