LA SIGNORINA PAPILLON

LA SIGNORINA PAPILLON LA SIGNORINA PAPILLON Duelli, tradimenti, veleni e rose un dramma dell'800firmato Bermi OSE ha una vita tranquilla in un paese di i campagna vicino a Parigi, un giardino pieno di rose, due affezionati pretendenti e un'amica del cuore. Ma ecco la sua pace viene sconvolta. Duelli, tradimenti, tisane al veleno, logge misteriose, incubi. Parigi incombe, con la sua corruzione e la sua sporcizia, i suoi amici sono diventati personaggi ambigui che forse la vogliono uccidere. Cosa succederà? Non sappiamo. Rose morirà, oppure no, andrà a Parigi oppure no: la storia non dice. Non è lì il problema. Stefano Benni racconta così, con una metafora ambientata nel 1800, l'amara situazione dell'Italia di oggi. Falsità e apparenza, il «male» che si insinua in un giardino di rose dall'aria paradisiaca. Lo spettacolo si intitola «La signorina Papillon» e va in scena dal 9 al 14 febbraio al Teatro Juvarra. In palcoscenico Raffaella Lebboroni, Rose, Maddalena De Panfilis, l'amica parigina, Antonio Catania (uno dei baluardi della compagnia dell'Elfo) damerino di una loggia segreta, e Gigio Alberti, (sempre di scuola milanese), nei panni dell'intellettuale travestito da giardiniere (nella foto). «La storia è senza tempo dice Alberti -. Ci sono i costumi d'epoca e c'è un certo linguaggio, ma è tutto come un sogno, il frutto di una grossa fanta- : l^Ì^S: ^: > :::::::::::::::: ARALDO E MACAR IVALITA'da palcoscenico, finzione teatrale, e tanta musica. Da Padova all'Araldo arrivano gli Zumpa & Lallero, protagonisti dello spettacolo «Scientimental», in cartellone dal 5 al 7 febbraio per la stagione del Teatro dell'Angolo. Beatrice Zuin e Diego Carli - anche autori e registi dell'opera - sono due attoriballerini che stanno provando uno spettacolo da rappresentare in serata: il guaio è che non vanno affatto d'accordo, anzi si accapigliano ogni momento. Hanno un contratto da rispettare che li lega loro malgrado a un'intesa forzata. Così, in palcoscenico, tra un momento di prova e l'altro, si rincorrono, litigano, si odiano, cercano persino di farsi del male. E non si accorgono che diventa tardi e che il pubblico comincia ad arrivare e a sedersi in platea. Lo spettacolo che ne verrà fuori, mezzo improvvisato, è una mistura davvero molto originale. C'è movimento, comicità, musica, e, sovrapposti, la finzione scenica, l'ipocrisia dello show-business e i reali sentimenti della vita privata. Ne deriva un'atmosfera surreale e paradossalmente umoristica, che viaggia sulle trascinanti note di una partitura musicale preregistrata. «Una, nessuna, centomila... », ovvero Pirandello al femminile. Si chiama appunto «Donna Pirandello» il quarto spettacolo in abbonamento del cartellone del Teatro Macario di via Santa Teresa 10, che sarà in scena dal 9 al 21 febbraio. Come suggerisce il titolo, si tratta di un viaggio all'interno dell'universo letterario pirandelliano dove l'attenzione è posta via via sui numerosi personaggi femminili e sulla loro situazione, spesso ingrata. Da una donna all'altra, da un dolore ad un altro dolore, da una frustrazione all'altra. La pièce è rappresentata dalla Compagnia Intima Teatro, in palcoscenico Rita Pensa. Firma la regia Julio Zuloeta. [cr. e] sia». Il legame con la realtà, però, rimane fortissimo e presente. «Dietro ogni cosa c'è una frecciata a un aspetto un po' marcio della società di adesso». «Il testo - continua l'attore come tutti gli scritti di Benni è curioso e un po' spiazzante. Come regista Stefano ha una straordinaria padronanza dei meccanismi teatrali: agli attori non impone mai la sua idea, e anche se sa molto bene che cosa vuole, ascolta e accetta i suggerimenti che nascono in palcoscenico, dalle prove». Il Granserraglio inaugura questa settimana un nuovo spazio aperto agli spettacoli e all'arte. Si tratta del Café Procope (sempre in via Juvarra RIO DE VITA SI FA IN OTTO TANTI generi teatrali insieme, legati da un unico tono, l'ironia. Così Raffaella De Vita descrive il suo ultimo spettacolo, messo a punto in questi giorni per essere rappresentato al Massaia-Borghiere di via Cardinal Massaia 104. Il debutto il 9 febbraio: ci saranno repliche fino al 28. Si intitola «Solo per te Lucia», come la canzone, l'ultima fatica di Raffaella, che ne parla con il solito ottimismo. «Unisce operetta e cabaret, teatro classico, pochade, canzonette», dice. L'attrice cambierà i costumi a vista, in palcoscenico ci saranno alcuni oggetti, pannelli, seggiole, a seconda dei personaggi interpretati. «Che saranno delle eroine molto differenti tra loro, di cui racconterò via via la storia». Una sfilata di ruoli, come spesso accade nelle pièce della De Vita. «Sì, mi diverto molto a lavorare così, già da piccola mi succedeva. Andavo al cinema e quando tornavo rifacevo agli amici tutti i personaggi che avevamo visto insieme». Al pianoforte Aldo Rindone, scene e costumi dello spettacolo sono di Vincenzo Fiorito. [cr. c.J IL periodo intenso e delicato tra la pubertà e l'adolescenza, la scoperta dell'impegno politico, la conquista di gusti e opinioni proprie e l'amicizia, immancabile e feconda, di un gruppo di amici, sono solo alcuni dei temi affrontati da «Liberi tutti», spettacolo che andrà in scena da giovedì Ila mercoledì 17 fabbraio al Teatro Garybaldi di Settimo Torinese. Scritto a quattro mani da Marco Paolini e Gabriele Vacis, il testo è stato costruito su due precisi riferimenti letterari: «Libera nos a malo» di Luigi Meneghello e «La guerra dei bottoni» di Louis Pergaud. Dall'opera di Meneghello è stato mutuato in particolare il linguaggio, ricco di vocaboli e modi di dire propri del dialetto veneto; l'uso della parola dialettale diviene infatti efficace mezzo evocativo per raccontare, far scaturire ricordi, ritagliare con estremo nitore il profilo dei protagonisti. Marco Paolini è l'unico interprete dello spettacolo, moltiplicando di volta in volta il proprio «io narrante» nei numerosi personaggi di cui parla. «La narrazione - dicono i due autori - procede per immagini forti, vive dettagli precisi che muovono la memoria di chi c'era e sollecitano la curiosità di chi non c'era». La regia è di Gabriele Vacis. Al Teatro Adua torna invece lunedì 8 febbraio (e fino al 14) «Molière - Divertissement à Versailles» spettacolo prodotto dal Gruppo della Rocca su due testi molieriani: «Sganarello cornuto immaginario» e «Le preziose ridicole». Tra gli interpreti compare in questa edizione Michele Di Mauro, chiamato a sostituire Mario Mariani, recentemente scomparso per un male incurabile. Infine, a distanza di poco tempo, torna anche Valeria Moriconi a interpretare Donata Genzi, la protagonista di «Trovarsi» di Luigi Pirandello. Sarà il 10 febbraio al Don Bosco di Rivoli. La regia dello spettacolo è di Giuseppe Patroni Griffi. 15, l'entrata è quella del teatro), una sala dove si può assistere alle performance bevendo una bibita seduti al tavolino. La compagnia torinese I Soggetti è protagonista della serata d'apertura, il 5 febbraio (replica il 6), alle 22,30, con lo spettacolo «Sensazioni (e chiamale se vuoi)». Il programma della nuova sala proseguirà a marzo con «Beppe», una serata monografica coordinata da Beppe Tosco. Ad aprile, il 16 e il 17, toccherà a «XX secoli di miseria (ovvero la storia del teatro)», che riunirà molti dei giovani attori emergenti (o già emersi) del panorama teatrale e cabarettistico cittadino. Cristina Caccia

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