L'ordine è: niente panico

Piove a Morioka, Mondiali nel caos, altre prove rinviate l'ordine è: niente panico Piove a Morioka, Mondiali nel caos, altre prove rinviate Legare saranno spostate altrove? E' l'ultima ipotesi per salvare tutto MORIOKA DAL NOSTRO INVIATO Niente panico, ha detto Kasper tremando. Gli organizzatori hanno perso la falsa sicurezza, nascosto i sorrisi di circostanza, cancellato il facile ottimismo: i Mondiali di Morioka sono piombati nel caos. Le gare che erano in programma ieri e questa notte (discesa libera donne, slalom della combinata uomini e slalom gigante donne) non sono state disputate. Ma stavolta la colpa non è del vento e neppure della neve, finora ospiti fissi e sgraditi. Dopo la tormenta polare della notte, nella mattinata di ieri è scoppiato un uragano tropicale e le piste sono diventate torrenti. Alberto Tomba ha messo gli sci e poi se li è tolti e si è seduto a giocare a carte con Deborah Compagnoni. Impossibile allenarsi, la neve era pappa. «Adesso vado in pista con la macchina» ha detto sgommando. Più tardi ha pranzato a Casa Modena (spaghetti in bianco, parmigiano e prosciutto) con la norvegese Astrid Loedemel, reginetta di bellezza del circo. Voci rosa già volano nei cieli di Morioka: in fondo Alberto non ha passato una brutta giornata. Invece Gian Franco Kasper, svizzero, segretario generale della Fis, si è seduto sui tizzoni ardenti per rispondere alle domande dei giornalisti. Sapevamo già che la situazione era brutta, a dir poco, ma le parole di Kasper hanno aperto scenari anche più cupi. Le novità sono molte, e la più rilevante (e inquietante) riguarda l'eventualità, per ora solo sussurrata, che questi tormentatissimi Mondiali possano avere una coda di un paio di giorni oppure addirittura una conclusione altrove. «Non ne abbiamo ancora discusso, ma il regolamento lo prevede» ha ammesso Kasper. Il che vuol dire che non solo si è già parlato dell'argomento, fra i dottoroni della Fis, ma che il sussurro può diventare presto grido, posto che abbiano ragione gli esperti meteo a prevedere vento forte e neve per i prossimi giorni. L'ipotesi degli organizzatori, espressa da uno che forse non sapeva più che dire, ci sembra suggestiva ma difficilmente praticabile per questioni diciamo così burocratiche, prenotazioni aeree, alberghi, eccetera. Inoltre il regolamento prevede anche l'eventualità che il titolo non sia assegnato. E poi bisognerebbe capire cosa vuol dire «altrove». Spostare tutto il circo in una diversa località in Giappone? A Sapporo, per esempio? Oppure in Europa? Oppure si potrebbe considerare come valida per il titolo mondiale la prima gara di Coppa nella specialità non disputata? Gli interrogativi sono tanti, come le difficoltà: la possibilità meno stravagante ci sembra quella di un paio di giorni in più all'inferno, specie se non verranno assegnate le medaglie nelle prove più prestigiose. Naturalmente l'amara pillola è stata coperta di zucchero. «Non c'è ragione di panico. Oltretutto disponiamo di due strutture autonome che permettono la disputa contemporanea di una prova maschile e di una femminile» ha detto ancora l'eminenza grigia della Fis, il Blatter dello sci, ricordando che gli stessi problemi si sono presentati già in altre occasioni (Schladming, Sarajevo, Calgary) senza la necessità di dover allungare i campionati. «Certo che la situazione è anomala, assolutamente imprevedibile e deve essere affrontata con strumenti d'emergenza». Sorvolando sul fatto che i guai ci sono perché qualcuno li ha voluti, votando Morioka come sede dei Mondiali, e stendendo un velo sulla patetica difesa d'ufficio («L'aspetto promozionale era importantissimo e portare i campionati qui conveniva a tutti: potessi¬ mo tornare indietro rifaremmo la stessa scelta») resta il fatto che gli organizzatori, di fronte al caos, hanno deciso di ufficializzarlo: d'ora in poi i programmi delle gare verranno fissati all'ultimo momento, giorno per giorno, il che significa che gli sciatori dovranno dormire con gli scarponi accanto al letto. Non solo. «Poiché la discesa libera femminile, di nuovo rinviata, necessita almeno di una prova, cioè di due giorni, saremo obbligati ad anticipare le gare previste alla fine». Alberto Tomba è avvisato: ogni giorno può essere quello buono. Sempre che all'ultimo momento un colpo di ventouna bufera di neve, un temporale, oppure un altro castigo del cielo, c'è solo da sceglierenon tracci una croce sulla lavagna. Carlo Coscia

Persone citate: Alberto Tomba, Astrid Loedemel, Blatter, Carlo Coscia, Deborah Compagnoni, Gian Franco Kasper

Luoghi citati: Europa, Giappone, Modena, Sapporo, Sarajevo