Sulle moto è ancora un rebus di Cosimo Mancini

Per le patenti Sulle moto è ancora un rebus Per le patenti ROMA. L'interpretazione del ministero dei Trasporti circa la guida delle motociclette da parte di chi è in possesso della sola patente per autovetture, fa tirare un sospiro di sollievo ma, come sottolineato da un comunicato di costruttori e importatori, non chiarisce del tutto la situazione. Secondo il ministero, chi è in possesso della sola patente B ed ha in passato conseguito anche la A, potrà continuare a guidare la motocicletta fino alla data di scadenza o di rinnovo del documento. In quell'occasione chiederà che sulla patente rinnovata sia annotato il requisito dell'avvenuto conseguimento della patente A. Chi, invece, non ha mai conseguito la patente A, potrà anche lui continuare a guidare la motocicletta fino alla data di scadenza o di rinnovo, ma dovrà sottoporsi ad un esame, soltanto pratico (costo 35 mila lire), per ottenere l'abilitazione alla guida dei motocicli. Non è chiaro ancora se da quella data parta il computo dei tre anni oltre i quali è consentito guidare motocicli di cilindrata superiore a 350 centimetri cubici. In sostanza il ministero riconosce solo temporaneamente la validità delle patenti B e C per la guida dei motocicli. Questa interpretazione, come precisano i fabbricanti (Ancma) ed i distributori (Unrae) di motocicli, sarebbe contraria al dettato costituzionale che tutela i diritti acquisiti. L'interpretazione del ministero non chiarisce se l'esame integrativo debbano sostenerlo anche coloro che hanno conseguito la patente B prima del 25 aprile 1988. In quella data è stata istituita la patente europea per la guida dei motocicli, con l'obbligo della prova pratica di esame. Quella legge, però, riconosceva i diritti acquisiti fino a quella data dai possessori della sola patente B ai quali era consentito, fino ad oggi, di continuare a guidare la motocicletta. Questo problema è stato preso a cuore dai parlamentari della Lega Nord che si sono fatti promotori di una proposta legislativa (primo firmatario Roberto Castelli) che riconosca, appunto, i diritti acquisiti dai motociclisti in possesso della sola patente B o C al 25 aprile 1988. Si tratta di tre milioni e mezzo di persone. Secondo i funzionari del ministero dei Trasporti, solo centomila di questi guiderebbero la motocicletta. Tra gli aspetti più inquietanti di questa vicenda, va considerato il fatto che la questione era passata del tutto inosservata al legislatore ed agli organi di polizia. A sollevarla è stato il signor Oscar Richiero, di Avigliana, che ha sottoposto il quesito alla rivista mensile Motociclismo suscitando questo pandemonio nell'ambiente motociclistico già esasperato dal fisco. Cosimo Mancini

Persone citate: Oscar Richiero, Roberto Castelli

Luoghi citati: Avigliana, Roma