Brivido vietcong per turisti yankee di Claudio Gallo
Brivido vietcong per turisti yankee Brivido vietcong per turisti yankee Hanoi lancia il trekking sul Sentiero di Ho Chi Minh Gli americani potranno visitare piste e cunicoli che bombardarono invano INDOCINA Quando fu ideato, tremila chilometri di cunicoli e piste più o meno da Hanoi a Saigon, il mitico Sentiero di Ho Chi Minh doveva servire per ricacciare gli americani in mare: arteria vitale, doveva nutrire l'avanzata liberatrice dell'esercito rosso del generale Giap. Fino alla vittoria, come puntualmente avvenne, segnando l'ultimo trionfo comunista della storia. Adesso, vent'anni dopo, il problema è come far tornare gli americani coi loro dollari e il loro consumismo. Dopo aver piegato la più potente armata del mondo, il Vietnam sta soccombendo di fronte alla miseria e alla stagnazione: il Sentiero è chiamato ancora una volta a salvare la patria. Diventerà come un immenso toboga che porterà i turisti occidentali, di brivido in brivido, lungo i luoghi sacri della guerra: ecco, qui cadeva più napalm che pioggia, là invece un bell'ikebana innaffiato al defoliante, a sinistra una suggestiva carcassa di elicottero imperialista, a destra una graziosa montagnola di teschi «united colours», da far invidia alle catacombe dei Cappuccini di Palermo. Bersagliato da otto milioni di bombe, disseminato di 86 mila mine, il Sentiero non cederà certo per una pacifica invasione di turisti. L'idea è di un'agenzia di viaggi diretta da alcuni veterani vietnamiti che sperano di far leva sulla nostalgia degli ex nemici americani. Tornare all'inferno da turisti potrebbe essere una sensazione da non sottovalutare. Il percorso ideato per i visitatori parte dalla provincia di Nghe An, circa trecento chilometri a Sud di Hanoi, e termina nella provincia di Song Be, un centinaio di chilometri a Nord della città di Ho Chi Minh, cioè di Saigon, passando a cavallo del contine del Laos. Il generale Westmoreland, che per 8 anni tempestò inutilmente il Sentiero con un diluvio di fuoco, sarà forse tra quelli tentati di andare a vedere che cosa c'era là sotto. Quando la pioggia stagionale non allagava tutto, ci passavano 17 mila uomini al mese. Il viaggio da Nord a Sud durava da 3 a 4 mesi. Dopo il 1964 gli americani concentrarono i loro sforzi per interrompere quella colonna di formiche rosse che sbucava alle loro spalle. Impiegarono metà della forza aerea in Indocina. Cacciabombardieri C-l 19 e C-130, i famigerati B-52 compivano in me- dia 380 missioni al giorno. Sforzi ciclopici per risultati deludenti. Le fortezze volanti non riuscirono a provocare più che una modesta riduzione del traffico: tra il 10 e il 30%. Gli strateghi del Pentagono conclusero sconsolati che per bloccare il Sentiero bisognava occuparlo. Ora, sembra un secolo dopo, i turisti americani potranno realizzare quel sogno, armati di Nikon e Sony, retroguardia dell'esercito protocapitalista dei contrabbandieri di gadget occidentali che da anni ha sostituito i guerriglieri, inaugurando l'era laica del glorioso Sentiero. Claudio Gallo L'idea di un gruppo di reduci: «Speriamo nella nostalgia degli ex nemici» 30LFO SIAM
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