«Mille posti entro l' anno» di Enzo Bacarani

Liste di mobilità, accordo fra l'Api e l'Agen2ia regionale per l'impiego Liste di mobilità, accordo fra l'Api e l'Agen2ia regionale per l'impiego «Mille posti entro Panno» Aziende informate sulla disponibilità di manodopera , Incentivi per le imprese che assumono lavoratori a rischio i Mille posti entro la fine dell'anno per i lavoratori in mobilità. E' l'obiettivo che potrebbe essere raggiunto dopo l'accordo siglato ieri tra l'Api, Associazione piccole e medie industrie, e l'Agenzia regionale per l'impiego. «Si tratta - spiega il presidente dell'Api, Giuseppe Di Corato - della prima intesa fra un ente pubblico e un ente privato contro la crisi dell'occupazione. Lo scopo è duplice: contribuire alla formazione professionale dei lavoratori e dare la possibilità alle aziende di trovare le persone giuste». Alcune aziende hanno difficoltà a reperire manodopera specializzata e l'Agenzia regionale per l'impiego, con l'istituzione di una banca dati, è ora in grado di segnalare i nominativi, con le qualificazioni, all'impresa che ne farà richiesta. Attualmente a Torino e provincia i lavoratori in mobilità sono 8658 (13.462 in tutto il Piemonte). La convenzione, firmata ieri, potrebbe far diminuire questi numeri, anche se non mancano altri tipi di difficoltà. Spiega Giuseppe Aghemo, responsabile delle relazioni industriali dell'Api: «Negli ultimi 8 mesi le nostre imprese sono riuscite ad assorbire solo 400 lavoratori in mobilità, anche perché - a volte - gli stessi lavoratori rifiutano. Abbiamo avuto il caso di un'azienda che per assumere una persona ha inoltrato 27 richieste, alla ventottesima ha trovato il lavoratore che ha detto sì, gli altri preferivano restare a casa». Gli incentivi alle imprese per l'assunzione di persone in mobilità non mancano. Spiega Aghemo: «Un'azienda che assume con contratto a termine di un anno ma rinnovabile - un lavoratore in mobilità sotto i 50 anni può risparmiare in due anni circa 42 milioni, se il lavoratore ha più di 50 anni il risparmio supera i 54 milioni». Incentivi di Inps e Regione che servono a tirare il fiato. «Molte nostre aziende sono in crisi - dice Aghemo - e lo dimostra la percentuale di imprese che ricorre alla cassa integrazione ordinaria aumentata del 25% rispetto a gennaio '92». Una crisi accentuata anche dalla vicenda legata all'Efim, l'ente pubblico messo in liquidazione e che dallo scorso 18 luglio ha bloccato i pagamenti per una ventina di miliardi alle aziende fornitrici (60 piccole e medie aziende della provincia di Torino ora sull'orlo della chiusura). Delle richieste dell'Api, portate a Roma dall'assessore regionale al Lavoro Beppe Cerchio, ne è stata accolta una: è stato innalzato da 500 a mille miliardi lo stanziamento per il pagamento delle aziende fornitrici con meno di 100 dipendenti. Severino Conti, segretario dell'Api non è soddisfatto: «Andremo dal prefetto». «Sarà un'occupazione simbolica della prefettura», dicono gli imprenditori che vogliono un incontro col commissario liquidatore dell'Efim, Alberto Predieri. Enzo Bacarani Per i mancati pagamenti Efìm gli imprenditori chiedono un incontro con il prefetto , i Il presidente dell'Api, Giuseppe Di Corato (a sin.) e l'assessore regionale al Lavoro Beppe Cerchio (qui a fianco)

Persone citate: Aghemo, Alberto Predieri, Beppe Cerchio, Giuseppe Aghemo, Giuseppe Di Corato, Severino Conti

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino