Dc, si ricomincia da metà di Luciano Borghesan

Martinazzoli oggi incontra i movimenti e le associazioni Martinazzoli oggi incontra i movimenti e le associazioni De, si ricomincia da metà «Eravamo 16 mila, ci andrà bene se saremo in 8 mila» Il segretario aprirà un tesseramento molto difficile Lettere, messaggi, incontri. Ognuno vuol dire la propria al segretario del Rinnovamento e della Speranza. Quale de troverà oggi Mino Martinazzoli? Solo due correnti, quella di Bodrato e quella di Bonsignore, hanno lasciato le sedi esterne per riunirsi nella casa madre di via Carlo Alberto. Tutte assicurano di ricercare il dialogo con associazioni, movimenti di base, parrocchie, ma ci sono tanti «no» alle richieste di iscriversi. In questo clima sta per partire la campagna di adesione. Saranno aperte sezioni in ognuna delle dieci circoscrizioni, ci saranno 5 garanti per evitare che si ripeta il rito consumato per anni da proprietari di pacchetti di tessere pronti a pagare le quote per tutti. «In città avevamo 16 mila iscritti, speriamo di arrivare alla metà» teme il segretario cittadino, Francesco Bruno. Meno iscritti, ma veri militanti: «Io dice Paolo Chiavarino, ex consigliere comunale - ho contattato gli ambienti cattolici più impegnati, nello spirito di quello che ha sollecitato Martinazzoli: apriamoci alla società civile». Il segretario nazionale darà subito un esempio concreto. Il primo appuntamento torinese, lo ha voluto (ore 15 al collegio San Giuseppe) con movimenti e associazioni. Ci saranno i Popolari per la riforma, il Movimento popolare, l'Azione cattolica, le Acli, "i fòcòlàrihi è cloh "Enrico Trisogbo, direttore della scuola di dottrina e politica sociale. L'incontro con la base sarà alle 16,30 al teatro Carignano. Il segretario regionale, on. Gianfranco Astori, gli spiegherà la de che avrà di fronte: «E' un partito con solide tradizioni in una fase di transizione, alla ricerca della nuova identità. E' cambiato il mondo agricolo, in crisi quello industriale. Dobbiamo operare perché la società non si spacchi in due: disagiati e non. Vogliamo restare partito popolare e essere forza d'opinione: non tanto per gestire la cosa pubblica, quanto per rappresentare una società che va mantenuta unita su valori e puntata su una ripresa che abbia ricaduta su tutti». Alle porte, a Torino, ci sono elezioni anticipate. Camoletto e Damosso, esponenti della sinistra, consegneranno una lettera a Martinazzoli sulla questione morale. La città è scossa dalle indagini giudiziarie. Tra gli arrestati c'è Mario Fimiani, sospeso dal partito. Per altre inchieste pesano sospetti su esponenti de di primo piano. Il consigliere regionale Leo, gli ex amministratori comunali Angeleri e Gaiotti hanno scritto: «C'è un patrimonio sociale che rischia di disperdersi in mille rivoli. Urge un'iniziativa per restare uniti. Non dividiamoci in favore di altri». Stretti fra le probabili candidature di Novelli a sinistra, della Lega a destra, gli scudocrocia- ti guardano con timore all'«appello dei 70» per il futuro sindaco. E c'è preoccupazione per l'adesione di alcuni de. In un articolo, La Voce del Popolo critica l'iniziativa: non è sufficientemente pluralista. Astori invece non è pessimista: «I firmatari sono persone di orientamento diverso, e comunque è qualcosa su cui misurarsi». Su questi temi, alle 18,30, Martinazzoli ragionerà con i consiglieri regionali e provinciali. Luciano Borghesan Solo 10 sezioni con 5 garanti Mino Martinazzoli parlerà alle ore 16,30 al teatro Carignano

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