E dopo? Prodi o Martinazzoli di Flavia AmabileMassimo Gramellini

2 E dopo? Prodi o Martinazzoli Sondaggio tra i deputati: governo a un de RISPONDONO 63 ONOREVOLI ROMA OPO Amato un nome nuovo: la de. Il sondaggio che La Stampa ha condotto ieri a Montecitorio fra 63 deputati, il 10 per cento del totale, annuncia una sorpresa che si ripete ormai da cinquant'anni: l'imminente ritorno di un democristiano a Palazzo Chigi. Prodi, Martinazzoli o un terzo uomo: per il momento non importa, basta che non sia più Giuliano Amato. Il presidente in carica si piazza soltanto al secondo posto, seguito dalla più gradita delle soluzioni istituzionali, il presidente del Senato Giovanni Spadolini. Quarto, e per certi versi è una sorpresa, il leader radicale Marco Pannella, che raccoglie consensi sia nella maggioranza che nell'opposizione. E il governo delie sinistre? Ancora un sogno per tutti, tran¬ ne che per sei onorevoli che votano Martelli e D'Alema. Se la sinistra è sogno, la de è realtà: la cura Martinazzoli sembra già aver fatto effetto. Dopo soli quattro mesi ha restituito, se non entusiasmo, almeno sicurezza ai deputati democristiani, che si preparano senza fretta ad accompagnare il governo Amato verso l'uscita. «E' arrivato il momento di cambiare», spiega un Guido Bodrato dall'umore ottimo. Cambiare? «Sì. Per ridare la presidenza del Consiglio alla de». I nomi, in questa fase, contano poco. Basta che siano presentabili: «Può essere un tecnico come Romano Prodi o il massimo del politico, cioè il segretario Martinazzoli. Oppure una terza scelta. Dipenderà dalla situazione politica del momento», riassume per tutti Settimio Gottardo. Già, ma quando avverrà il cambio della guardia? La maggioranza degli intervistati (il 70%) pensa che Amato resisterà solo fino al referendum, e cioè non oltre la primavera. «Resistere». Il verbo ricorre spesso sulle labbra dei socialisti, che di fronte alla «forza tranquilla» dei democristiani reagiscono arroccandosi sulla difensiva. «Amato terrà duro per qualche mese. Poi si vedrà...», sospira Nicola Capria. Craxiani e anti-craxiani, divisi e distratti dalla lotta interna, sono uniti nell'incertezza sul futuro. «C'è troppa confusione in giro per poter fare previsioni», ammette '.audio Signorile. Per ora l'unione delle sinistre si fa su un solo punto: la comune delusione per il discorso pronunciato martedì sera da Amato in Parlamento. «Se non aves¬ se parlato in quel modo, avrei scommesso su un Amato bis. Ma adesso...», dice il socialista Felice Borgoglio. «Pessimo discorso» anche per la pidiessina Carole Beebe Tarantella «Costruito a blocchi, in difesa del vecchio. Mi ha ricordato una di quelle macchine che in America si usano per compattare l'immondizia». Decisi nelle critiche, quelli del pds, ma confusi e sfilacciati nelle previsioni: chi sogna D'Alema, chi Martelli, chi la soluzione istituzionale di Napolitano, chi dice «non so» e si defila. Infine due sorprese sul fronte del nuovo: le uniche segnalazioni La Malfa le ha ricevute da due leghisti, mentre Mario Segni ormai non lo vota più nessuno, nemmeno i referendari. Flavia Amabile Massimo Gramellini A CHI LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO? VOGLIONO ELEZIONI ANTICIPATE

Luoghi citati: America, Roma