Caro De Lorenzo sbagli tutto firmato papà
Caro De Lorenzo sbagli tutto, firmalo papà «Francesco, ti farò cambiare idea». Il figlio accetta la sfida: «Ormai sono abituato a litigare con te» Caro De Lorenzo sbagli tutto, firmalo papà 77padre medico del ministro lo attacca: riforma sanitaria da rifare NAPOLI. Caro Francesco, questa riforma è tutta da rifare. Firmato: papà. Per il ministro De Lorenzo si preannunciano guai in famiglia: la sua contest atissima «rivoluzione» sanitaria è stata bocciata dall'Ordine dei medici di Napoli presieduto dal padre Ferruccio, 88 anni portati come meglio non si potrebbe. L'anziano genitore, evidentemente sensibile ai problemi della categoria quanto se non più che agli affetti familiari, ha votato un documento contro il figlio, approvato da quattordici dei quindici membri del consiglio direttivo. Ferruccio De Lorenzo minimizza: «Per favore, non tiriamo in ballo i rapporti di parentela. Per me valgono solo i ruoli istituzionali: io sono il presidente dell'Ordine dei medici, Francesco è il ministro. Tutto qui». Il documento, però, riserva accuse pesanti contro la vituperata riforma. «Il consiglio - è scritto esprime un giudizio critico nei confronti del decreto legislativo sulla sanità licenziato dal governo nel dicembre '92 ed emanato in modo autoritario, senza che fosse recepita la maggior parte dei suggerimenti proposti dalle organizzazioni sindacali e gli emendamenti presentati dalle commissioni parlamentari». Proprio.in qualità di presidente, De Lorenzo senior ha ricevuto un mandato che potrebbe essere imbarazzante: «Farsi paladino, come nelle sue migliori tradizioni, nel chiedere l'immediata modifica sostanziale del decreto e, in caso negativo, la sua abrogazione anche attraverso un referendum». Andrà davvero il professore a trattare con il figlio ministro? «Certo che ci vado. Quando si tratta di difendere la categoria non mi tiro mai indietro». Se il padre-professore tiene duro, e promette di dare battaglia, il figlio-ministro non è da meno. Il tono della replica di Francesco De Lorenzo è pacato ma deciso: «Sono quarantanni che mio padre è dalla parte dei medici. Nel '78, quando era presidente della federazione nazionale si schierò contro la riforma sanitaria. Oggi fa lo stesso. Questa è coerenza». Sarà, ma il prò- fessore avrebbe potuto ritenere più giusto non votare durante la riunione dell'Ordine dei medici. L'unico a non esprimersi per motivi di opportunità è stato un altro professionista, Giuseppe Zannini, che ha collaborato alla stesura della riforma. Il ministro, però, non è d'accordo: «Mi sarebbe dispiaciuto se mio padre si fosse astenuto. Sarebbe stato poco coerente». Dunque, sembra proprio che i due De Lorenzo debbano trovarsi presto faccia a faccia, per darsi battaglia. «Quando verrà il momento non mi sentirò per nulla imbarazzato - assicura il ministro -. Quando uno assume la responsabilità di un incarico di governo deve andare per la sua strada, e non ci sono figli, padri o amici che tengano. Io ho perso l'amicizia di molti medici, alcuni mi hanno anche tolto il saluto. Pazienza». Fulvio Mitene
Persone citate: Caro De Lorenzo, De Lorenzo, Fulvio Mitene, Giuseppe Zannini
Luoghi citati: Napoli
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