«Hitler chiese al Papa la pace con Churchill»
Uno storico: nuovi documenti dal Vaticano Uno storico: nuovi documenti dal Vaticano «Hitler chiese al Papa la pace con Churchill» CITTA' DEL VATICANO. Hitler cercò l'aiuto e la mediazione di Papa Pacelli per arrivare alla pace con gli alleati nel 1940, ma Churchill non era interessato alle profferte del leader nazista. E' la tesi che sostiene uno storico, specialista del pontificato di Pio XII, Giorgio Angelozzi Gariboldi, che ha potuto prendere visione di alcuni documenti della Santa Sede, fino a questo momento mai consultati. Giorgio Angelozzi Gariboldi ha scritto un libro - «Il Vaticano nella Seconda Guerra Mondiale», in cui ricostruisce questo tentativo abortito. «Se Churchill avesse accettato la proposta di pace fattagli da Hitler - ha dichiarato 10 storico - la storia avrebbe avuto un seguito diverso». Qualche giorno prima che si scatenasse la battaglia nei cieli d'Inghilterra, 11 25 agosto 1940, Hitler incaricò di una missione segretissima il vice-cancelliere Von Papen, cattolico. L'emisario del Fuehrer doveva recarsi in Turchia, per incontrare il Nunzio Apostolico ad Istanbul, mons. Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII. Era un messaggio estremamente semplice, quello di cui Von Papen era latore. «Il Fuehrer si riterrà felice se l'Inghilterra si decidesse a trattare un accordo che la preservi da una rovina immane». In quel momento l'Inghilterra, dopo il crollo della Francia e il reimbarco di Dunkerque, era rimasta l'unico avversario delle armate naziste. Ma Churchill non fu interessato, e respinse anche la proposta successiva - più o meno negli stessi termini - avanzata il 10 gennaio 1941 dal barone Lerner, un collaboratore diretto di Von Papen, e che so'lecitava un intervento t ; Papa Pio XII del Pontefice come mediatore fra i due blocchi. Nel 1940, e all'inizio del 1941, Hitler sembrava inarrestabile. Ancora non aveva scatenato le sue armate verso Oriente (i nazisti varcheranno le frontiere dell'Urss il 22 giugno del 1941); e al contrario quello che restava dello schieramento alleato, prima che gli Usa entrassero in guerra, non era certo in una posizione di forza per trattare e ottenere condizioni vantaggiose. «L'Inghilterra - ha dichiarato Angelozzi Gariboldi - temeva l'ascesa politica e militare della Germania, nonostante quest'ultima si dichiarasse disponibile a rivedere le teorie antisemite. Il problema ebraico fu, infatti, pianificato soltanto nel '42». Nel maggio del 1942 il barone Lerner, munito di una presentazione da parte del Nunzio Angelo Roncalli diretta al Segretario di Stato, riuscì ad avere un colloquio segretissimo con il più di retto collaboratore di Pio XII. Nell'incontro con il card. Maglione l'inviato di Hitler prospettava l'ipotesi di un sondaggio che la Santa Sede avrebbe potuto compiere presso i Paesi belligeranti per pone termine al conflitto. Ma questo sarebbe dovuto avvenire solo dopo la conquista di Stalingrado. L'ultimo tentativo avvenne nel 1945, quando Hitler inviò al Papa un documento segreto. «Il Fuehrer - dice Angelozzi - si impegnava a rivedere la sua politica antisemita. Forse le cose sarebbero cambiate per gli ebrei già nel 1940 se una pace fra Germania e Inghilterra fosse stata possibile». Marco Tosarti Papa Pio XII Papa Pio XII
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