Assalto al Tir due arresti di Angelo Conti

Sono di Agrigento, accusati anche del colpo a una gioielleria Sono di Agrigento, accusati anche del colpo a una gioielleria Assalto al Tir, due arresti Ferirono l'autista mentre dormiva Pendolari del crimine: dalla Sicilia al Piemonte. Il fenomeno si allarga. Dopo il recente arresto di una gang catanese specializzata negli assalti a banche ed uffici postali, è ora la volta di una banda di Agrigento dedita al furto degli autotreni e delle merci che trasportano. I carabinieri della compagnia Oltredora hanno arrestato Vincenzo Cacciatore, 29 anni, venditore ambulante di frutta e verdura, Agrigento, frazione Villa Seta (con pied-a-terre a Torino, in via Pisa 53) e Giacchino Di Caro, 32 anni, anch'egli residente ad Agrigento (ma con una base ad Aosta, in frazione Blanfelino, via Petracca 1). Entrambi hanno numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, in Sicilia. La coppia, probabilmente insieme con altre persone che si sta cercando di identificare, sarebbe responsabile della tentata rapina di un tir carico di succo d'arancia (proveniente dall'Olanda) e del tentato omicidio dell'autista. E' accaduto la notte del 17 gennaio nell'area di servizio «Viverone Sud», lungo la bretella autostradale di Santina. L'autista dell'autotreno, Antonino Russo, 47 anni, che stava tornando dall'Olanda insieme con la moglie, fu affrontato da alcuni malviventi mentre dormiva. Cercò di reagire, buscando però un colpo di pistola calibro 22 all'addome. Ri¬ coverato in prognosi riservata all'ospedale di Ivrea è stato operato la settimana scorsa ed è ora fuori pericolo. Nei giorni scorsi è stato anche interrogato dagli investigatori. Al Cacciatore i carabinieri del capitano Pàolo Zito sono arrivati durante le indagini per un altro crimine, l'assalto del 15 gennaio all'oreficeria Moiso di via Monterosa, interrotto da una sparatoria con alcuni agenti della polizia postale, al termine della quale i rapinatori riuscirono a fuggire. I carabinieri, nel corso di una retata immediatamente compiuta nelle strade vicine, identificarono anche il Cacciatore: ma l'uomo, che si era nascosto in un garage di via Pisa, non venne però riconosciuto dai commessi del negozio, e fu rilasciato. La sua presenza, da quel momento, è stata discretamente controllata e poi posta in relazione con il successivo assalto al tir sull'autostrada. Dopo aver informato il sostituto procuratore di Ivrea, dottor Fornace, i militari dell'Oltredora hanno proceduto al fermo dell'ambulante e del Di Caro, suo strettissimo amico. Il Cacciatore, che era appena arrivato da Agrigento a bordo di una Thema fiammante, ha finto di cadere delle nuvole ed ha negato ogni addebito: «Vi state sbagliando. Io non c'entro con quelle rapine». Cosa volesse fare una gang siciliana di un carico di succo d'arancia di produzione olandese resta quindi, almeno per ora, un mistero. Angelo Conti Strano bersaglio L'autotreno trasportava succo d'arancia olandese Vincenzo Cacciatore, arrestato A destra Antonino Russo, ferito