Mick Jagger: «Zucchero e Ramazzotti? Non li conosco»

Mick Jagger; «Zucchero e Rqmuzzotti? Non li conosco» Faccia a faccia con il grande musicista inglese, che a Manhattan sta promuovendo l'ultimo album dei Rolling Stones Mick Jagger; «Zucchero e Rqmuzzotti? Non li conosco» Dice di Clinton: «Suona il sax, ma non ha alcuna esperienza di politica estera» !NEW YORK. Mick Jagger è da alcuni giorni a Manhattan per promuovere il nuovo disco «Solo» «Wandering Spirit» che ■uscirà il 9 febbraio. Jagger è subito diventato bersaglio dei fotoreporter che cercano di snidarlo persino nell'appartamento dell'«Upper West Side». Il che non è cosa semplice. Noi siamo stati più fortunati: ieri •sera l'abbiamo incontrato ali'Atlantic Records nel famoso Rockefeller Center. Jagger sembra rilassato, camicia verde e pantaloni di velluto neri. Gli chiediamo a bruciapelo. A quando il prossimo tour dei Rolling Stones? ((Appena terminerò la promozione del disco comincerò a scrivere il prossimo album degli Stones, che però non sono in grado di dire quando uscirà. Poi andremo in turnée». Sì, ma chi sostituirà Bill Wyman? «Bill ha voluto lasciare il nostro complesso per ragioni personali. Ora siamo alla ricerca di un altro bassista. Potrebbe anche essere una donna. Chissà? Sono molte le bassiste sul mercato, il colore non importa, nero o bianco. Chi suona deve soltanto andare d'accordo musicalmente con Charlie Watts, il batterista». Nel suo album c'è un'enorme varietà di stili musicali, dal rock al country al gospel. Come mai? «Non so dire perché. Ho scritto tante canzoni con armonie gospel, country, blues, rock. Mi sento a mio agio nei vari stili. Rick Rubin non conosce stili, solo rock, rap e basta, nient'altro. Lui ha fatto il produttore aiutandomi a scegliere i pezzi. Ho inciso alcune canzoni nella mia casa in Francia prima di andare a Hollywood». Perché un disco solo? «Dopo i Rolling Stones senti il desiderio di cambiare un po'. E' una specie di pausa, tutti vogliamo fare qualcosa di assolutamente personale». C'è parecchio di lei, della sua vita privata nei testi del disco? «Sì, direi proprio che alcuni testi sono in parte autobiografici e la mia interpretazione fa il resto. Si cerca anche un po' di credibilità. Descrivo le donne diverse della mia vita, le immagini, aggiungi anche situazioni estratte. In «Put Me In the Trash», per esempio, la figura di Curzio Maltese «Io credo che in questo momento il Tg 2 debba dare anche la posizione, la visione delle cose di Bettino Craxi». (Arturo Gismondi, Tg 2 Pegaso) femminile è immaginaria». Che film farà? «Ho una piccola compagnia di produzioni, la "Marathon Films" a Los Angeles. Cercherò di sviluppare alcune storie, sceneggiature. Nei prossimi diciotto mesi dovremmo allestire qualcosa. Ho un paio di progetti in testa. Il mio compito è soprattutto di produzione, far incontrare gli addetti ai lavori, il mio talento è di tipo visivo. Punto su film intelligenti, non d'azione, né commerciali, né per famiglie». Senta, ma Carla Bruni, di cui tanto si parla, potrebbe avere una parte? «Ma se non ha mai fatto un film!» Della musica italiana che pensa? «Qualcosa arriva in Inghilterra, ma la conosco pochissimo». Ma Zucchero e Ramazzotti le dicono niente? «Mai sentiti, che fanno?» Nei progetti futuri c'è anche l'Italia? «No, nemmeno per una vacanza. Non ci torno dal tour del '90. Il Festival di Sanremo mi ha contattato. Ci sono stato nel '64, se ricordo bene, per vedere Marianne Faithful, un ambiente "very charming". Recentemente si sono rifatti vivi, ma finora non è successo niente. Forse parteciperò all'Eurovision Festival». E Clinton, come vede Clinton? «L'ho visto suonare il sax. Significa che è un Presidente migliore? La mia risposta è no, è discutibile. Non so quale sia la sua visione dell'America, per la politica estera è senza esperienza. Staremo a vedere, è presto per giudicarlo». Come fa a mantenersi così in forma? «Sono nato in forma». Giuseppe Ballarle