mille lire di illusioni svendute

Gian Enrico Rusconi: «E' inaccettabile l'inferiorità giuridica della donna» Dal privilegio dei maschi nelle eredità alle sepolture, tanti problemi aperti RISPONDE O.d.B. GENTILE signor Pozzi, bentornato da queste parti, anche se per un motivo malinconico, ovvero la constatazione del ridimensionamento di una generosissima illusione. Ma, d'altra parte, il creatore di «Stampa alternativa» sosteneva qualcosa che le leggi del mercato non consentono. Se si vendono prodotti sotto costo si è inevitabilmente costretti a rimetterci di tasca propria, o dei soci che si riesce a racimolare e a immolare strada facendo. Lo sanno perfettamente i piccoli editori. Ma, dei piccoli editori, Baraghini non s'interessa. Lui bada ai grandi e li degrada, dice che non hanno diritto a chiamarsi grandi, che sono solo grossi. Grande è lui che non riconosce il coordinamento dei piccoli editori, perché non Milledi illusven lire sioni dute Caso mai si potrebbero lamentare, non i grandi (o i grossi per non dispiacere a Baraghini) editori, ma i piccoli editori che, per forza di cose, non dispongono di apparati sufficienti a sostenere una buona campagna a favore dei loro libri. Gentile signor Pozzi, coraggio, non se la prenda troppo se per qualche mese le è balenato il sogno di poter fare incetta di libri quasi gratis. E auguriamo al creatore di «Stampa alternativa» di incontrare un mecenate redivivo che gli consenta di invadere le librerie con più Epicuri che Cavour galanti. Oppure di scoprire il segreto della Newton Compton, l'unica casa editrice, a quanto mi risulta, che, preso lo spunto proprio da lui, Baraghini, vende a mille lire anche nelle edicole, soprattutto nelle edicole, libri che dovrebbero costare di più a chi li fa. Oreste del Buono appartiene alla loro categoria. Baraghini mi è molto simpatico e ho acquistato con favore molti dei suoi titoli, gliene acquisterei tanti altri, se lui non si lamentasse che più ne vende più ci rimette. Ma forse solo un mecenate votato al non ritorno potrebbe esercitare impunemente l'editoria come l'esercita lui. Mille lire di illusioni svendute Egregio signor Del Buono, ho letto su La Stampa del 28 gennaio gli accorati sfoghi del signor Marcello Baraghini che chiede aiuto non perché le cose gli vadano male, ma perché le cose gli vanno bene. Baraghini non è quel tizio che con i suoi piccoli libri a mille lire l'uno ha offerto la cultura a buon mercato e ha assestato un fiero colpo alla grande editoria, spopolando in tutte le classifiche? Se non ricordo male, alcuni rappresentanti dell'editoria per così dire normale avevano sentenziato che non era possibile vender libri a quel prezzo... Ciro Pozzi, Milano Capolavoro di Lalique trovato a Los Angeles LOS ANGELES. Un capolavoro di René Lalique - una parete di vétro di 3 metri per 3,3 composta di 165 pannelli - è stata scoperta in un magazzino a pochi metri dal punto in cui imperversarono i disordini razziali dello scorso maggio: un'esplosione di fiori realizzata dal creatore di gioielli e vetri vissuto fra il 1860 e il 1945. La decoratrice Franchie Alfieri Brandt, che ha recuperato l'opera, la metterà all'asta da Sotheby's il 20 marzo. Battesimo al Louvre per l'Accademia PARIGI. Battesimo ufficiale al Louvre per l'Accademia Internazionale della Cultura, fortemente voluta dal premio Nobel per la Pace Elie Wiesel. Erano presenti molti dei nuovi accademici: Umberto Eco, il brasiliano Amado, lo spagnolo Semprun, la norvegese Liv Ullmann, il direttore d'orchestra britannico Menuhin, lo storico polacco Geremek, l'ex segretario generale dell'Orni Perez de Cuellar. Wiesel ha sottolineato che l'Accademia costituisce «un atto di fede verso il futuro», una risposta agli incubi del razzismo, del nazionalismo e del fanatismo. Il ministero della Cultura francese ha destinato all'istituzione circa un miliardo e mezzo di lire. Piero della Francesca e la «Madonna rapita» AREZZO. La «Madonna del parto», uno dei capolavori di Piero della Francesca, potrebbe non tornare nella cappella del cimitero di Monterchi. Il Consiglio comunale ha votato il trasferimento dell'opera all'ex Palazzo Massi, edificio del Sedicesimo secolo nel centro storico. L'affresco fu trasferito il 15 marzo scor so, per essere restaurato, in un'ex scuola. Una volta compie tato l'intervento, sarebbe dovuto tornare al suo posto, ma l'afflusso di visitatori ha spinto il Consiglio a prendere questa de cisione. La Soprintendente ai Be ni ambientali, architettonici artistici e storie^ di Arezzo, Anna Maria Maetzke, ha osservato che una decisione definitiva spetta allo Stato, che deve tenere conto dell'importanza dell'opera e delle norme vigenti per la sua tutela. FATTI E GENTE

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