La Stampa - Consultazione Archivio

A Como sarebbero coinvolti 50 calciatori A Como sarebbero coinvolti 50 calciatori S'allarga lo scandalo per la «naia facile» COMO. Sarebbero una cinquantina i calciatori che, grazie a ben remunerate raccomandazioni, hanno svolto il servizio di leva in presidi militari vicinissimi alle città in cui giocavano. E' quanto emerge dall'inchiesta aperta dal procuratore della Repubblica di Como, Mario Del Franco, dopo l'arresto di un tenente colonnello, Alessandro Maviglia, e di due marescialli, Antonio Veneziano e Giovanni Casalinuovo, tutti in servizio al distretto militare di Como e ora in carcere a Peschiera del Garda accusati di associazione per delinquere, abuso d'ufficio, peculato militare, concussione e corruzione. Tutti calciatori che, per quanto è stato possibile apprendere dallo stretto riserbo che circonda l'indagine, all'epoca in cui hanno svolto il servizio militare giocavano per lo più in C e B, anche se non manca qualche atleta che indossava maglie di serie A. S'è pure appreso che oltre a Giancarlo Beltrami, direttore sportivo, e Pina Giaccalone, segretaria del settore giovanile dell'Inter, dai carabinieri del comando provinciale di Como è stato ascoltato in qualità di «persona a conoscenza di fatti sui quali sta indagando la magistratura, anche Giulio Abiezzi, vicepresidente della società nerazzurra. Che tuttavia non avrebbe nulla a che vedere con l'inchiesta sugli esoneri facili in corso a Como. Beltrami da parte sua ha dichiarato: «Sono stato ascoltato in quanto conosco bene Ma viglia». Nei prossimi giorni il direttore sportivo della società nerazzurra potrebbe essere sentito anche dal magistrato inquirente di Como, così come altri dirigenti e manager di società calcistiche, per lo più dell'area lombarda. Intanto sono state inviate anche diciotto informazioni di garanzia ad altrettante persone, tutti civili. Reati ipotizzati: associazione per delinquere e corruzione, [m. m.)