Clinton? E' un «Bubba President»

Clinton? V un «Bubba President» USA Un nuovo appellativo che diventerà di moda, come è successo per «yuppie» Clinton? V un «Bubba President» In gergo significa «leader», ma anche «schiavista» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Non è un tipico Wasp, non un tipico yankee e neanche uno yuppie. Che cos'è Bill Clinton? La domanda ha cominciato ad essere posta sin da quella sera del 3 novembre in cui si seppe che George Bush (lui sì, un vero Wasp) avrebbe dovuto sloggiare dalla Casa Bianca, e si è fatta più spasmodica dopo che Clinton, alla Casa Bianca, c'è entrato davvero. Un primo tentativo di risposta è stato che Clinton è uno «yonk», cioè una specie di versione positiva del «nerd»: lo «yonk» è secchione, ma è anche sveglio, non è servile con i professori, si fa eleggere nel consiglio scolastico e va perfino bene nelle attività sportive. Ma quella prima risposta non aveva attecchito. Dopo qualche giorno di fortuna sui giornali, nessuno l'a¬ veva citata più. Ora «Bubba Magazine» ci riprova. Il nuovo leader del mondo, dice questa nuova rivista, è inequivocabilmente un «Bubba President» e quindi un Bùbbadent. Splendido. Ma che vuol dire? E' un insulto o un elogio? A occhio, dipende dal luogo in cui il termine viene affibbiato a qualcuno. Generalmente, dice Jonny Lowell, una scrittrice del South Carolina che queste cose le ha studiate a fondo, il Bubba è «un uomo del Sud affabile e cordiale, intento soprattutto a consumare cibi dall'alto contenuto di colesterolo», cosa che con Bill Clinton, accanito frequentatore di fast food, collima abbastanza. Ma se si sale a Nord l'espressione Bubba finisce per coincidere con il «redneck», anche lui uomo del Sud e. anche lui affabile, ma che non si tira indietro se qualche notte c'è da indossare il cappuccio bianco per andare a bruciare qualche croce (o qualche casa abitata da neri). Se poi ci si sposta nel tempo fino al secolo scorso e nello spazio fino in Florida, il Bubba è addirittura il vecchio piantatore, proprietario di tanti schiavi. L'origine della parola infatti sembra sia un'abbreviazione di «brother», fratello, come usavano chiamarsi i neri fra loro. Ma il quesito di fondo rimane: è un insulto o un elogio? A rassicurare Bill Clinton è arrivato William Safire, la cui rubrica di linguistica sul «New York Times Magazine» è seguitissima. L'ultima evoluzione del termine, ha sentenziato Safire, è del tutto priva di ogni significato razziale: vuol dire semplicemente «uomo maestoso», non tanto per l'imponenza quanto per il carisma. Un vero leader, insomma. Franco Patitarelli

Luoghi citati: Florida, New York, South Carolina