Mosca diffida l'Occidente di Fernando Mezzetti

Mosca diffida l'Occidente Mosca diffida l'Occidente E i cosacchi: «Difenderemo Belgrado» DAVOS DAL NOSTRO INVIATO Un intervento della Nato o degli Stati Uniti in Jugoslavia in senso anti-serbo provocherebbe in Russia «reazioni molto negative», che costringerebbero il presidente e il governo a schierarsi con la Serbia con ogni mezzo diplomatico, mentre la maggioranza del parlamento incoraggerebbe l'invio di «migliaia di volontari» a combattere a fianco dei serbi. Lo dichiara, in un incontro privato nell'ambito del World Economie Forum in corso in questi giorni, Valerji Fedorov, principale consigliere del vice presidente russo, Rutskoji, precisando che il suo pensiero rispecchia quello del suo superiore. Senza mezzi termini, accusando l'Occidente di responsabilità per il conflitto interno jugoslavo, Fedorov ammonisce che un intervento occidentale farebbe scoppiare una guerra balcanica che «influenzerebbe tutta l'Europa», dalla quale la Russia «non potrebbe restar fuori». Essa «assumerà una po- sizione che non sarà tenera, ma molto, molto dura». Le dichiarazioni di Fedorov esprimono una linea più radicalmente filo-serba - e al tempo stesso la spiegano meglio - di quella recentemente assunta da Eltsin, che la settimana scorsa aveva già preso le distanze dall'Occidente sulla questione della Bosnia e l'eventualità di un intervento Usa o Nato. «Sono più che sicuro - afferma Fedorov - che nel parlamento e nel Paese si avrebbe una reazione assolutamente negativa nei confronti dell'Occidente. La maggioranza parlamentare è pronta a mandare in Serbia migliaia di volontari in caso di interferenza. Si avrebbero pressioni sul governo e sul presidente per un sostegno attivo alla Serbia, ricorrendo subito al di- ritto di veto all'Onu. Una azione militare occidentale avrebbe influenza su tutta l'Europa, non solo politica ed economica, ma militare appunto». Si profilerebbe quindi un intervento militare russo? «Non arrivo a dire questo. Meglio escluderlo, e non voglio essere un cattivo profeta. Ma a parte i legami storici della Russia con la Serbia, bisogna considerare che in Russia si rafforzerebbero sentimenti già ora crescenti contro il ruolo di solitaria superpotenza che gli Stati Uniti vogliono svolgere. La Serbia è un caso speciale, che interessa direttamente la Russia». In questo clima, il consiglio degli atamani cosacchi, i cui lavori sono in corso a Mosca, ha espresso ieri indignazione per 1' offensiva croata contro la Krajina serba, e hanno chiesto l'immediato ritiro dalla regione delle truppe di Zagabria. Se la Croazia non porrà termine alle sue azioni, si afferma in un documento, l'unione dei cosacchi si riterrà libera di intervenire in difesa dei serbi. Fernando Mezzetti

Persone citate: Eltsin, Fedorov, Valerji Fedorov