Finisce l'incubo della diga

Finisce l'incubo della diga Finisce l'incubo della diga Pertica, tappate in extremis le falle Altre bombe su Sarajevo, 10 morti ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO La diga di Peruca è salva. La catastrofe è stata evitata all'ultimo momento. Il più grande sbarramento della Dalmazia che i serbi hanno tentato di far saltare in aria con enorme quantità di esplosivo, rimarrà in piedi. Con un interventolampo i tecnici croati sono riusciti a tappare i due grandi crateri laterali che facevano scorrere l'acqua verso il centro della diga. I due buchi causati dall'esplosione sotterranea attivata nella galleria che si trova a una sessantina di metri sotto lo sbarramento rappresentavano il pericolo maggiore. Se non fosse stata bloccata, la grande quantità di acqua che si riversava nel bacino di accumulazione avrebbe fatto crollare la diga nel giro di poche ore. Un'onda di dimensioni mostruose, più di 460 milioni di metri cubi d'acqua, avrebbe spazzato via i paesi a valle di Peruca, fino a Omis, sulla costa adriatica a Sud di Spalato. Una morte sicura per più di ventimila persone. Nella drammatica battaglia contro il tempo, gli ingegneri giunti a Peruca al seguito delle forze croate hanno cominciato con l'aprire la chiusa centrale che ha fatto scendere il livello dell'accumulazione, ma allo stesso tempo ha aumentato quello del fiume Cetina. L'improvvisa crescita del fiume ha seminato la paura tra gli abitanti dei villaggi vicini, ma, a detta degli esperti, non c'è nessun pericolo perché il livello del fiume è tuttora a mezzo metro sotto quello che viene considerato il punto critico. La diga adesso richiede riparazioni perché la sua struttura è stata pesantemente danneggiata dall'esplosivo. Tre ingegneri britannici specializzati in dighe sono giunti ieri a Zagabria per aiutare i croati a valutare l'entità dei danni e trovare i rimedi adatti. I tre sono arrivati dopo che il governo di Londra ha ottenuto garanzie dai serbi e dai croati per la loro incolumità. Per rispondere alle azioni militari nell'entroterra dalmata con cui i croati hanno liberato Maslenica, l'aeroporto di Zara, Zemunik, e la diga di Peruca, sotto occupazione serba dal settembre del '91, i serbi hanno proclamato la mobilitazione generale. Quelli che non rispondono alla chiamata vengono giustiziati dagli uomini di Arkan, il famigerato capo cetnico giunto da Belgrado per fare la guerra ai croati. Le prigioni di Knin sarebbero piene di serbi che aspettano «la condanna per tradimento». Intanto la guerra divampa nella vicina Bosnia. Nei violenti bombardamenti dell'artiglieria serba contro Sarajevo, ieri hanno perso la vita dieci persone, mentre cinquanta sono rimaste ferite. Ingrid Badurina

Persone citate: Ingrid Badurina, Pertica

Luoghi citati: Belgrado, Dalmazia, Londra, Sarajevo, Spalato, Zagabria, Zara