In crisi per colpa dell'Efim di Enzo Bacarani
Denuncia dell'Api: sono in pericolo 1500 posti di lavoro Denuncia dell'Api: sono in pericolo 1500 posti di lavoro In crisi per colpa dell'Efim L'ente non paga, 60 aziende a rischio Un'altra sacca di crisi si apre nel settore industriale di Torino e provincia. Il rischio della chiusura per 60 aziende con conseguente perdita di 1500 posti di lavoro viene denunciato dall'Api (Associazione piccole industrie) che esporrà il caso lunedi in Regione all'assessore al Lavoro, Beppe Cerchio. Le aziende in pericolo (in tutto il Piemonte sono 70 con 1880 addetti) sono orfane dell'Efim, l'ente di Stato messo in liquidazione il 18 luglio scorso nei cui confronti vantano crediti per una ventina di miliardi. Le imprese torinesi hanno lavorato per le aziende del gruppo statale (tra cui Oto Melara, Agusta, Brada) senza ricevere pagamenti. Alcune, per far fronte agli impegni (ordini, stipendi) hanno attinto alle proprie risorse, altre hanno contratto debiti con le banche a tassi di interesse «sudamericani» che vanno dal 18 al 20 per cento, altre ancora non hanno potuto attingere nemmeno a quest'ultima fonte in quanto alcuni istituti di credito non riconoscono valore di garanzia alle fatture targate Efim. I piccoli imprenditori si trovano di fronte a una resa dei conti non prevista: chiudere l'azienda o «tagliare» il personale. Per evitare di adottare scelte drammatiche - che metterebbero in ginocchio un settore tra i più qualificati dell'area torinese - tentano di percorrere la strada che porta a Roma. «Si tratta soprattutto di aziende - spiega il segretario generale dell'Api, Severino Conti - che avevano con l'Efim il 60 per cento del loro giro d'affari e se entro breve tempo non verranno disposti i pagamenti o non verranno date garanzie certe, saranno costrette a chiudere. Un altro aspetto da non sottovalutare è l'Iva. Sì, perché una volta emesse le fatture, l'Iva bisogna versarla, anche se il pagamento non è stato effettuato». Che cosa chiedete? «Chiediamo che la Regione intervenga sul governo per sollecitare una soluzione. C'è, ad esempio, un impegno del commissario liquidatore dell'Efim di soddisfare le aziende fino a 100 dipendenti, ma da 60 giorni non si è più saputo nulla. Il rischio è che si crei un nuovo fronte di disoccupazione in un settore ad alta tecnologia con operai specializzati di quarto e quinto livello». Sul fronte della vertenza Piemonte si è svolto a Roma l'incontro tra le Regioni e il governo. Il ministro del Lavoro Nino Cristofori dice no, per ora, al prolungamento di cassa integrazione e mobilità ma propone un periodo aggiuntivo di 6 mesi di ^mobilità per coloro ai quali scade il 7 febbraio. Concordato inoltre un incontro tra l'assessore regionale al Lavoro, Beppe Cerchio e la «task-force» presieduta da Gianfranco Borghini sul caso Piemonte: l'incontro avverrà a metà febbraio. Mentre è proseguita anche ieri la trattativa per Comau dopo il piano di investimenti (100 miliardi in tre anni) presentato dall'azienda, riprendono oggi gli incontri per la vertenza Philips. La multinazionale dovrebbe fornire ai sindacati un quadro complessivo sulle prospettive per i 420 dipendenti dello stabilimento di Alpignano di cui è stato annun¬ ciato lo smantellamento. Ieri si è svolta a Roma la manifestazione nazionale dei lavoratori Alenia a cui ha partecipato una delegazione di 200 addetti di corso Marche e Caselle. Sul caso Alenia (l'azienda aeronautica ha annunciato 780 esuberi nella zona torinese) il pds, che sottolinea l'esigenza di una riconversione dal militare al civile dell'azienda, terrà una conferenza lunedì con i parlamentari Minopoli, Gianotti e Larizza. Intesa per la Cotraf di Rivoli, fonderia con 257 dipendenti messa in liquidazione. La Stampai di Cafasse la acquista e garantisce l'occupazione per 165 addetti dal primo febbraio e per altri trenta entro tre anni. I lavoratori Cotraf manterranno anzianità e livelli che già avevano. L'occupazione potrebbe aumentare con investimenti previsti con le nuove tecnologie. La FimCisl ha espresso un giudizio positivo sull'intesa perché «garantisce l'occupazione e offre prospettive». Enzo Bacarani Ieri a Roma incontro fra la Regione e il Governo per le aziende piemontesi in crisi
Persone citate: Beppe Cerchio, Brada, Gianfranco Borghini, Gianotti, Larizza, Minopoli, Nino Cristofori, Severino Conti
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